Navalny, la prigione in Siberia e l'ictus improvviso. Tutti i misteri e cosa non torna della «passeggiata» (anche a -40 gradi)

La versione della tv di Stato racconta di una morte avvenuta durante una passeggiata nel corso dell'ora d'aria nel carcere di Kharp, dove era stato trasferito nel periodo di Natale per isolarlo ancora di più dal mondo

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Le notizie ufficiali raccontano di un'embolia arteriosa, che avrebbe provocato un ictus. Di certo non sarà facile stabilire la verità sulla morte di Alexei Navalny, il principale oppositore di Putin morto ieri a 47 anni nella colonia penale IK-3, in Siberia. La versione della tv di Stato racconta di una morte avvenuta durante una passeggiata nel corso dell'ora d'aria nel carcere di Kharp, dove era stato trasferito nel periodo di Natale per isolarlo ancora di più dal mondo. 

Come viveva in carcere

Le reazioni dell'Occidente e dei collaboratori e familiari non si sono fatte attendere. Per tutti il responsabile è Vladimir Putin: non è infatti la prima volta che un nemico dello zar muore in circostanze sospette. Secondo le informazioni, a Kharp Navalny poteva passeggiare in quella che lui aveva definito «un'altra cella».

L'ora d'aria cominciava alle 6.30 del mattino, quando le temperature scendono anche a -40 gradi sotto zero. 

Il trasferimento nell'ospedale di Labytnangi

Navalny stava passeggiando quando si è sentito male. In un orario insolito (e anche questo sarà tema di discussione per risalire alle responsabilità). In Siberia erano infatti le 13 locali. «Una novità assoluta per le abitudini del carcere», ha spiegato il canale telegram Baza. Dopo il tentativo di rianimazione, il trasferimento all'ospedale di Labytnangi, lontano ben 34 chilometri, dove - secondo fonti locali - «altri medici sono arrivati in sette minuti e hanno proseguito il massaggio cardiaco per mezz'ora».

 

La vita in prigione

Navalny in passato era stato già avvelenato con il novichok, una sostanza nervina. Condannato a 19 anni, era in carcere dal gennaio 2021. In condizione che i suoi collaboratori avevano sempre denunciato come disumane. «Veniva posto in isolamento con scuse spesso ridicole come la pulizia del cortile o i bottoni non allacciati della giubba», ha raccontato per mesi la portavoce Kira Yarmysh. Non poteva incontrare la moglie o parlare con i figli. Dei suoi tre avvocati, due sono finiti in galera per estremismo e uno è scappato all'estero. 

Agenti in borghese rimuovono memoriali spontanei

Agenti in borghese nella notte hanno velocemente rimosso i memoriali spontanei allestiti con fiori e bigliettini in diverse città della Russia per commemorare Aleksei Navalny, ma tributi nei confronti del dissidente continuano a comparire, anche solo a poche centinaia di metri di distanza, ai piedi di altri monumenti. A Mosca erano stati deposti fiori anche al ponte Moskvoretsky, dove otto anni fa era stato ucciso l'oppositore Boris Nemtsov. Nella notte i fiori deposti in serata sono stati portati via, con la scorta della polizia, anche dalla Pietra delle Solovky, il memoriale per tutte le vittime delle repressioni politiche sulla Lubyanka, sempre a Mosca. A Vladivostok operai del comune hanno portato via i fiori deposti nel parco della Fede e della speranza dopo che la polizia ha registrato l'identità di chi si era presentatto, e lo stesso è avvenuto a Khabarovsk. A Irkutsk la polizia ha fotografato tutti coloro che hanno portato fiori a un memoriale per Navalny vicino a una cappella accanto alla sede del governo regionale. Un memoriale a Ulyanovsk, vicino a un monumento per le vittime delle repressioni politiche, è stato fatto sparire. A Vladivostok, la gente ha iniziato a deporre fiori ai piedi dei monumenti per il poeta Osip Mandelstam, che sbeffeggiò Stalin in una sua opera, e Aleksandr Solzhenitsyn, che i gulag li descrisse per primo. Nuovi memoriali sono comparsi anche a Novosibirsk, Nakhodka, Khabarovsk e Krasnoturyinsk.


Ultimo aggiornamento: Sabato 17 Febbraio 2024, 13:04
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