Nanga Parbat, l'elicottero non parte: «L'agenzia vuole prima i soldi». Niente missione coi droni per trovare Nardi

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Nanga Parbat, i russi rinunciano e le speranze di ritrovare Daniele Nardi e Tom Ballard sono ora affidate ai droni. Peccato che l'alpinista basco Alex Txikon, che aveva messo a disposizione i suoi tre 'super-droni', non possa decollare prima di domani: l'agenzia privata Askari, che gestisce in concessione i voli degli elicotteri dell'esercito pakistano (un elicottero doveva trasferire Txikon e i suoi collaboratori dal campo base del K2 al Nanga Parbat) ha infatti richiesto il pagamento anticipato dell'importante somma necessaria, riferisce lo staff di Nardi su Facebook. Il volo è dunque rinviato a domani.

Daniele Nardi, chi è l'alpinista disperso dal 24 febbraio sul Nanga Parbat

Oggi la spedizione russa che aveva dato disponibilità a mettersi sulle tracce dei due alpinisti (dispersi ormai da domenica) aveva rinunciato per via del forte rischio valanghe. L'alpinista Txikon ha messo a disposizione i suoi tre "superdroni" dotati di particolare potenza per il volo in quota: un piano B che si spera possa funzionare per salvare Nadi e Ballard. I droni sorvoleranno la zona dello Sperone Mummery, a oltre seimila metri di altitudine, dove si presume possano trovarsi l'italiano e l'inglese, ma a questo punto non potranno farlo prima di domani.

Nardi è disperso sul Nanga Parbat.
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Secondo quanto riferito dallo staff di Nardi sulla sua pagina Facebook, il piano prevede di prelevare l'alpinista basco con tre suoi collaboratori, tra cui un medico, dal campo base del K2 per trasportarli al campo base del Nanga Parbat e successivamente in una posizione più vicina alla parete Diamir. Da lì l'alpinista basco potrebbe attivare i suoi tre droni perlustrando tutta la zona dello Sperone Mummery, fino al plateau sovrastante e lungo tutte le vie che teoricamente possono aver percorso Daniele Nardi e Tom Ballard.

Le ricerche sospese per le tensioni tra India e Pakistan

 

Per poter attuare questa operazione occorrono le autorizzazioni al volo, considerato che lo spazio aereo pachistano è ancora chiuso a causa delle tensioni tra Pakistan e India. L'ambasciatore italiano in Pakistan Stefano Pontecorvo «è in costante contatto con lo stato Maggiore dell'Aereonautica Pakistana e con l'organizzazione dei soccorsi», riferiscono ancora i collaboratori di Nardi.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 1 Marzo 2019, 19:39
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