LA GIORNATA

Gaza, esercito Israele: sotto ospedale Shifa un tunnel lungo 55 metri. Ribelli Houthi dirottano nave mercantile nel Mar Rosso. Ostaggi di Hamas, si lavora a una nuova intesa

Gli aggiornamenti sulla guerra in Medio Oriente

Macron a Netanyahu: troppe perdite civili a Gaza

Il presidente francese Emmanuel Macron ha parlato oggi al telefono con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, al quale ha sottolineato «le perdite civili troppo numerose legate alle operazioni militari a Gaza». Il presidente francese ha anche espresso la sua grande preoccupazione per l'aumento delle violenze contro civili palestinesi in Cisgiordania e le ha condannate«, riferisce un comunicato dell'Eliseo

Idf, sotto ospedale Shifa trovato tunnel lungo 55 metri e profondo 10

Le forze israeliane hanno annunciato che il pozzo scoperto la scorsa settimana sul terreno dell'ospedale di al-Shifa, a Gaza, conduce ad un tunnel lungo 55 metri e profondo 10 che sfocia in un ampio spazio bloccato da una grande porta d'ingresso. I militari si starebbero preparando a sfondare la porta e rendere inutilizzabili i tunnel sotto l'ospedale. Funzionari dell'esercito affermano che i combattimenti richiederanno tempo perché si tratta di infrastrutture terroristiche situate all'interno di un ospedale dove rimangono circa 300 pazienti e membri del personale. A darne notizia è Haaretz. L'IDF stima che diversi ospedali nella Striscia di Gaza, tra cui Al-Shifa, Rantisi e Al-Quds, fossero usati come quartier generale di Hamas e fossero pronti a ricevere ostaggi da Israele. Fonti dell'esercito affermano che nell'ospedale di Rantisi, ad esempio, Hamas avesse riadattato il primo piano sotterraneo e costruito un'infrastruttura per la detenzione degli ostaggi.

 

 

Netanyahu: su nave salto di qualità aggressione Iran

«Si tratta di un ulteriore atto di terrorismo che rappresenta un salto di qualità nell'aggressione dell'Iran contro i cittadini del mondo libero e che crea ripercussione internazionali per la sicurezza delle rotte di navigazione». Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu sulla nave sequestrata dagli Huthi alleati dell'Iran. «Condanniamo con forza - ha aggiunto - questo atto contro un mercantile interazionale». Il premier ha confermato che tra l'equipaggio non ci sono israeliani e che la proprietà è britannica.

Houthi: nave portata sulle coste dello Yemen

Un leader del gruppo dei ribelli Houthi, legati all'Iran, ha detto ad al Jazeera che la nave mercantile sequestrata nel Mar Rosso è stata portata sulle coste dello Yemen. Un portavoce degli houthi ha poi aggiunto: «Abbiamo preso la nave per sostenere il nostro popolo oppresso a Gaza».

Idf: nave presa da Houthi non israeliana, ma fatto grave

«Un evento molto grave, a livello mondiale»: questo il commento del portavoce militare israeliano in seguito al dirottamento da parte degli Houthi di un mercantile nel sud del mar Rosso, vicino allo Yemen. «Si tratta - ha precisato - di una nave partita dalla Turchia e diretta verso l'India con un equipaggio internazionale, senza israeliani». «Non si tratta di una nave israeliana» ha affermato il portavoce.

Houthi dirottano mercantile legato a uomo d'affari Israele

i ribelli yemeniti houthi hanno attaccato nel Mar Rosso una nave mercantile legata ad un uomo d'affari israeliano e ne hanno preso il controllo. Lo riportano al Jazeera e il quotidiano saudita Al-Hadth, in base al quale i ribelli che operano per conto dell'Iran, hanno dirottato la nave da trasporto Galaxy Leader, con a bordo 22 membri dell'equipaggio. Sembra che a bordo non ci siano israeliani. Stamattina gli stessi houthi avevano minacciato di attaccare le navi israeliane in mare.

 

 

Uccisi 15 palestinesi in un attacco israeliano

L'agenzia palestinese Wafa ha fatto sapere che «15 palestinesi sono stati uccisi in un attacco israeliano nei campi profughi di Nuseirat e Khan Yunis» nel nord della Striscia di Gaza. L'agenzia - che cita il suo corrispondente nella Striscia - ha riferito che «sono state bombardate due case» dei due luoghi - quella di Khan Younis vicino l'ospedale 'Indonesianò - e che nell'attacco sono rimasti uccisi anche «una donna e suo figlio».

Israele, Hamas e Stati Uniti sono vicine a un accordo preliminare per la liberazione degli ostaggi

Israele, Hamas e Stati Uniti sono vicine a un accordo preliminare per la liberazione di decine di donne e bambini ostaggi a Gaza in cambio di cinque giorni di pausa nei combattimenti. Lo riporta il Washington Post citando alcune fonti, secondo le quali il rilascio degli ostaggi dovrebbe iniziare nei prossimi giorni. In base all'accordo, contenuto in sei pagine, tutte le parti si impegnano a congelare le operazioni di combattimento per almeno cinque giorni mentre 50 o più ostaggi vengono rilasciati in gruppi ogni 24 ore. La sorveglianza aerea monitorerà i movimenti sul terreno.

 

Non c'è ancora nessun accordo fra Israele e Hamas sugli ostaggi

Non c'è ancora nessun accordo fra Israele e Hamas sugli ostaggi ma «continuiamo a lavorare duro per arrivarci». Lo afferma la Casa Bianca commentando le indiscrezioni del Washington Post. La Casa Bianca ha smentito le notizie di un accordo mediato dagli Stati Uniti tra Israele e Hamas che potrebbe condurre alla liberazione di decine di donne e bambini tenuti in ostaggio a Gaza in cambio di una pausa di cinque giorni nei combattimenti. «Non abbiamo ancora raggiunto un accordo, ma continuiamo a lavorare duro per arrivarci», ha detto la portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, Adrienne Watson, su X.

Biden: «Cuore spezzato per i bambini di Gaza»

«I palestinesi meritano un loro Stato e un futuro senza Hamas. Ho il cuore spezzato dalle immagini che arrivano da Gaza sulla morte di migliaia di civili, inclusi bambini». Lo afferma il presidente americano Joe Biden in un editoriale sul Washington Post.

Netanyahu: «Fino ad ora nessun accordo sugli ostaggi»

«Ci sono voci infondate: fino ad ora nessun accordo è stato raggiunto sugli ostaggi, ma quando ci sarà lo diremo subito».

Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu in conferenza stampa. «Io - ha aggiunto riferendosi alla manifestazione svoltasi oggi a Gerusalemme sotto il suo ufficio - marcio con voi. Tutto il popolo di Israele marcia con voi. Comprendiamo la vostra sofferenza e l'incubo che vivete».

Famiglie degli ostaggi a Netanyahu: liberateli ora

«Liberateli adesso». È il grido che arriva dalla folla di migliaia di persone che, arrivate in corteo a Gerusalemme davanti agli uffici del premier israeliano Benyamin Netanyahu, chiedono maggiore impegno per la liberazione degli ostaggi rapiti da Hamas il 7 ottobre. «Non abbiamo il privilegio di poter aspettare ancora che i nostri cari vengano liberati per buon cuore e buona volontà, perché questa cosa non avverrà mai», ha detto nel suo intervento in piazza, Yuval Haran, che aspetta il ritorno a casa di sette membri della sua famiglia portati nella Striscia di Gaza.

Famiglie rapiti davanti casa di Netanyahu: «Liberateli adesso»

«Liberateli adesso». È il grido che arriva dalla folla di migliaia di persone che, arrivate in corteo a Gerusalemme davanti agli uffici del premier israeliano Benyamin Netanyahu, chiedono maggiore impegno per la liberazione degli ostaggi rapiti da Hamas il 7 ottobre. «Non abbiamo il privilegio di poter aspettare ancora che i nostri cari vengano liberati per buon cuore e buona volontà, perché questa cosa non avverrà mai», ha detto nel suo intervento in piazza, Yuval Haran, che aspetta il ritorno a casa di sette membri della sua famiglia portati nella Striscia di Gaza.

Hamas: oltre 50 morti in raid su scuola a Jabalya

Sarebbero più di 50 i morti dopo la notizia dell'operazione israeliana contro la scuola di al Fakhoura, che ospitava sfollati nel campo profughi di Jabalya (nel nord della Striscia di Gaza), inserita in un programma Onu. Lo riferisce la tv satellitare al Jazeera. L'emittente parla di «centinaia di vittime tra morti e feriti» citando il ministero della Salute di Gaza, sotto il controllo di Hamas.

Hezbollah: abbiamo risposto a raid di Israele

Hezbollah ha annunciato di aver risposto agli attacchi aerei e di artiglieria israeliani nel sud del Libano prendendo di mira postazioni dell'esercito israeliano a ridosso della linea di demarcazione tra i due paesi. Secondo i comunicati di Hezbollah, sono stati prese di mira le postazioni israeliane nelle località di Shtula, Nahal Betzet, Jordeikh, Wadi Sasa, Khallet Warde e Raheb.

Intensi bombardamenti israeliani nel sud del Libano

L'aviazione e l'artiglieria israeliane hanno bombardato ripetutamente nelle ultime ore zone abitate da civili nel sud del Libano a ridosso della linea del fronte tra Hezbollah e Israele. Lo riferisce l'agenzia governativa libanese Nna, secondo cui le località colpite dal fuoco nemico vanno dalla zona costiera mediterranea fino alla piana di Hula nell'entroterra: Naqura, Ramie, Ayta Shaab, Aytarun, Rmeish, Qawzah, Jabal Blat, Yarin, Debel e Hula.

Dopo attacchi Hezbollah, Israele colpisce in Libano

In seguito ad una serie di attacchi verso la Alta Galilea sferrati stamane dagli Hezbollah, la artiglieria israeliana ha colpito obiettivi situati nel Libano meridionale. Lo aggiorna il portavoce militare. In precedenza sirene di allarme erano risuonate in diverse località israeliane di confine, fra cui Sasa e Shtulà. In tutto sono state registrate 25 esplosioni, che non hanno provocato vittime. Gli attacchi lanciati ieri dagli Hezbollah nella stessa zona hanno provocato il ferimento di quattro persone, una delle quali versa in condizioni gravi.

Israele: mai chiesto evacuazione ospeldale Shifa

L'esercito israeliano «non ha ordinato in nessun momento l'evacuazione dei pazienti o dei medici» dall'ospedale Shifa. Lo ha detto il portavoce militare spiegando che l'esercito ha invece «un richiesta del direttore dello Shifa per consentire ad altri abitanti di Gaza che erano in ospedale e che vorrebbero evacuare, di farlo attraverso un percorso sicuro». «Il personale medico rimarrà in ospedale - ha aggiunto - per assistere i pazienti che non possono evacuare». Il portavoce ha sottolineato anzi di «aver proposto che qualsiasi richiesta di evacuazione medica sarà facilitata dall'esercito». Poi ha aggiunto che «durante la notte scorsa ha fornito all'ospedale altro cibo, acqua e assistenza umanitaria».

Gaza, l'esercito opera intorno a tre ospedali

Una intensa attività delle forze armate israeliane è segnalata oggi vicino a tre ospedali di Gaza. Nell'area dell'ospedale Shifa reparti dell'esercito proseguono ed estendono le ispezioni all'interno e sotto le strutture. In parallelo, riferiscono fonti locali, l'esercito ha stretto d'assedio l'ospedale al-Ahli e ha bombardato un'area vicina all'ospedale "Indonesiano", nel nord della Striscia. Bombardamenti pesanti si sono verificati nelle ultime ore, secondo le fonti, nel nord della Striscia (a Beit Hanun e Jabalya) e a Nusseirat, nella zona centrale. In questa località si è avuta notizia di decine di vittime.

 

Scontri in Cisgiordania, 5 palestinesi uccisi a Nablus

Cinque palestinesi sono stati uccisi, e altri 7 feriti, in un'operazione dell'esercito israeliano nel campo profughi di Balata, vicino Nablus, in Cisgiordania. Il numero dei morti è stato dato dall'agenzia Wafa secondo cui «un drone israeliano ha preso di mira con un missile il quartier generale di Fatah» nel campo. Secondo l'esercito è stato colpito «un nascondiglio usato dai terroristi coinvolti nella preparazione di un imminente attacco terroristico a civili e soldati israeliani». Secondo la stessa fonte, tra gli uccisi « c'è Muhammad Zahed, un prominente terrorista di Nablus»

Raid israeliano nel sud di Gaza, 26 morti

Un raid israeliano nel sud di Gaza ha provocato la morte di 26 persone, fra cui molti bambini, rende noto l'agenzia di stampa palestinese Wafa.

 

 

di Marco Ventura

«E' una necessità urgente che gli ostaggi nelle mani di Hamas vengano liberati: tutti e subito». Lo dice Joe Biden all'emiro del Qatar, Sheikh Tamin Bin Hamad Al-Thani, in tono perentorio e pubblicamente. L'appello viene diffuso dalla Casa Bianca. E l'emiro non è un interlocutore qualunque, se i leader dell'organizzazione terroristica che governa la Striscia sono da anni suoi ospiti a Doha. La trattativa sugli ostaggi prosegue. Anche il cadavere di una militare rapita il 7 ottobre, Noa, sentinella 19enne, è stato trovato ieri in un edificio vicino all'ospedale al-Shifa a Gaza City e il portavoce dell'Idf, l'esercito israeliano, Daniel Hagari, spiega ai giornalisti che il complesso continua a essere setacciato e sarebbe stata scoperta «un'altra infrastruttura sotterranea». Spariti gli ostaggi, e scomparsi i 25mila miliziani di Hamas, l'Idf si chiede ora dove siano rintanati o se siano fuggiti a sud, attraverso la ragnatela di tunnel o mischiati agli sfollati civili.

SUL CAMPO

La caccia non ha soste, anche se ieri il gabinetto di guerra presieduto da Netanyahu ha autorizzato forniture di carburante per gli impianti di desalinizzazione dell'acqua, di cui ormai c'è una tragica scarsità. L'Organizzazione mondiale della Sanità stima che i gazawi abbiano appena 3 litri d'acqua da bere al giorno e per tutti gli usi, mentre il minimo sarebbe quindici. La decisione di aprire alle forniture di carburante spacca il governo. Critici i ministri d'estrema destra proprio perché Hamas continua a non rilasciare gli ostaggi. Al momento le voci dicono che si tratta per 70 israeliani da liberare in due tappe in cambio di 150 tra donne e minori palestinesi detenuti. Ma Netanyahu vuole che gli ostaggi siano liberati tutti insieme, non a piccoli gruppi, per evitare uno stillicidio che servirà a ricattare Israele su una guerra considerata da Tel Aviv assolutamente necessaria. Un altro ostaggio, Aryeh Zalmanovitch, del Kibbutz di Nir Oz, sarebbe morto dopo un attacco di cuore per la paura sotto un bombardamento israeliano (a sostenerlo le Brigate Al Qassam, braccio armato di Hamas). E ieri Israele ha aggiornato il bilancio delle vittime del rave: 364 morti.

VERSO SUD

Anche per mantenere la pressione sui terroristi nella trattativa, la potenza dell'esercito di David si abbatte sulla Striscia con bombardamenti pure al sud, finora quasi risparmiato: ottanta i morti secondo l'agenzia palestinese Maan per effetto dei martellamenti sul campo profughi di Nuseirat, per un totale di 150 in un giorno nella Striscia. Nell'ospedale indonesiano di Gaza City sarebbero arrivati 120 cadaveri, mentre Hamas denuncia la rimozione di 130 corpi da parte degli israeliani dall'ospedale al-Shifa. Decine le vittime nell'attacco aereo a una scuola che accoglie migliaia di sfollati ad Al Zaytum, nel nord, altre decine nell'area di Al Sabra, nove a est di Rafah, nel sud, più 13 in settori vicini. Tra i morti, Khaled Abu Halal, figura di spicco, a capo del movimento al-Akhrar che riunisce gli ex esponenti di Fatah, il partito nemico di Hamas, passati a quest'ultimo dopo la guerra civile del 2007. Ucciso pure un ex vicepresidente del Parlamento di Gaza. Sale a oltre 12mila il totale dei morti. Cinquemila sarebbero miliziani, sui 30mila stimati all'inizio dell'operazione di terra, suddivisi in 5 brigate regionali e 140 compagnie (dieci dei 24 battaglioni sarebbero stati smantellati).

I RAID

In un'analisi, il quotidiano israeliano Haaretz scrive che l'Idf ha ottenuto risultati «impressionanti», ma Hamas non si è arresa e non ha intenzione di farlo. I soldati israeliani, incluse le forze speciali, non entrano infatti nei tunnel, ambiente ostile e disseminato di trappole. L'unico modo di distruggerli è sganciare bombe di profondità (tra 20 e 80 metri quella della "metro" di Gaza) o mappare le imboccature e far detonare all'interno gel esplosivo o calare robot. Il colpo grosso sarebbe riuscire a eliminare il capo dei capi ancora nella Striscia. «Yahya Sinwar è il nuovo Bin Laden», denuncia il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant. «Gli daremo la caccia e otterremo la vittoria». Per il momento, però, di Sinwar nessuna traccia. A rimarcare la posizione di Israele è il presidente del Consiglio di sicurezza di Tel Aviv, Tzachi Hanegbi: «Accetteremo il cessate il fuoco soltanto in cambio di un rilascio enorme e non manipolativo degli ostaggi». Se Gaza è in fiamme, si incendia la Cisgiordania. L'esercito di Israele ha concluso ieri mattina un'operazione all'ospedale Ibn Sina, nel campo profughi di Jenin. Almeno 5 le persone uccise e 14 i feriti. La Tv del Qatar, Al Zajeera, riferisce di due morti nell'area calda di Hebron.

L'ALTRO FRONTE

Per gli israeliani erano terroristi, si sarebbero lanciati con l'automobile contro una postazione militare, uno sarebbe uscito e avrebbe aperto il fuoco sui soldati. Altri tre palestinesi affiliati a Hamas avrebbero attaccato allo stesso modo un posto di blocco a Betlemme, riuscendo a uccidere un soldato. Tra i 21 ricercati palestinesi arrestati in Cisgiordania, sei sarebbero operativi di Hamas. Ma nella stessa nota in cui si appella all'Emiro del Qatar per la liberazione degli ostaggi, Biden dichiara pure che bisogna aumentare il «flusso di aiuti umanitari a Gaza», e il suo segretario di Stato agli Esteri, Antony Blinken, parla con l'ex ministro della Difesa di Israele, Benny Gantz, membro del gabinetto di guerra e papabile successore di Netanyahu, chiedendo misure per ridurre la tensione in Cisgiordania, e le violenze dei coloni armati dal ministero della Sicurezza israeliano. Una dura polemica investe in pieno Elon Musk, che ha scritto «assolutamente vero» sotto un post antisemita su X. «Assolutamente inaccettabile», commenta la Casa Bianca. E Apple e Ibm annunciano che toglieranno a X tutta la loro pubblicità. Un'iniziativa di pace è quella annunciata da Papa Francesco, che incontrerà le famiglie degli ostaggi israeliani ma anche quelle dei palestinesi bombardati da Israele.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 20 Novembre 2023, 08:46
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