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Israele, accordo sugli ostaggi: «Previsto rilascio di 30 bimbi, 8 madri e 12 donne». Netanyahu: «Decisione difficile ma giusta»

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Jerusalem Post: primo rilascio ostaggi forse giovedì

Il primo rilascio degli ostaggi potrebbe avvenire già giovedì. Lo riporta il Jerusalem Post, spiegando che della notizia sarebbero stati informati ministri presenti alla riunione di gabinetto. L'intesa, secondo i media israeliani, riguarderebbe 50 tra minori israeliani e donne in cambio di quattro giorni di cessate il fuoco e si baserebbe sul criterio 'uno a trè, tre palestinesi prigionieri per ogni ostaggio. Nel dettaglio, l'intesa riguarda «trenta bambini, otto madri e altre 12 donne» secondo il quotidiano Haaretz. Oltre «trenta bambini e adolescenti di età inferiore ai 18 anni sono detenuti nella Striscia di Gaza e ci sono almeno 13 madri che sono state rapite con loro da Hamas».

Musk: ricavi X Corp a ospedali Israele e Croce Rossa di Gaza

«X Corp donerà tutti i ricavi derivanti dalla pubblicità e dagli abbonamenti associati alla guerra a Gaza agli ospedali in Israele e alla Croce Rossa/Mezzaluna di Gaza»: lo ha scritto su X Elon Musk.

Netanyahu difende l'accordo nel governo

Netanyahu ha precisato che l'accordo relativo alla liberazione di quegli ostaggi è stato approvato da tutti i responsabili alla sicurezza di Israele. Obiettivo del governo, ha assicurato, è comunque di ottenere la liberazione di tutti quanti sono tenuti prigionieri di Hamas, «uomini e donne, civili e militari». Il ministro della difesa Gallant ha osservato che per ottenere il loro ritorno in patria sarà tuttavia necessario esercitare su Hamas una accresciuta pressione militare. Di conseguenza, dopo il cessate il fuoco l'esercito riprenderà la campagna di terra a Gaza

Israele: Hamas rilascerà 30 bambini. 8 madri e 12 donne

Trenta bambini, 8 madri e altre 12 donne: sarebbero i 50 ostaggi israeliani che Hamas dovrebbe rilasciare secondo l'accordo tra Israele e la fazione palestinese che il premier Benyamin Netanyahu ha sottoposto al governo per l'approvazione: lo riferisce il quotidiano israeliano Haaretz in uno degli ultimi aggiornamenti sulla vicenda

Ministro ultradestra Israele: brutta intesa, va respinta

Bezalel Smotrich, leader della destra radicale di Sionismo religioso e ministro delle Finanze del governo Netanyahu, ha detto che la possibile intesa tra Israele e Hamas «è brutta e non deve essere approvata». Poi ha aggiunto che il suo partito resterà «come un muro» per la continuazione della guerra fino alla completa distruzione di Hamas.

Haaretz: «Dieci ostaggi rilasciati ogni giorno di tregua»

Dovrebbero essere 10 gli ostaggi israeliani rilasciati ogni giorno di tregua in base al possibile accordo tra Ham«as e lo Stato ebraico mediato dal Qatar. Lo ha riferito una fonte politica israeliana ad Haaretz, secondo cui Israele spera che il numero totale di ostaggi liberati possa raggiungere gli 80. La fonte ha confermato che la tregua dovrebbe durare 4-5 giorni, durante i quali le truppe resteranno nel nord di Gaza. L'intesa - sulla quale concordano esercito, Mossad e Shin Bet - riguarda gli ostaggi israeliani vivi, mentre i cittadini stranieri dovrebbero essere rilasciati in base ad accordi con i rispettivi Paesi

Il nipote del leader di Hamas ucciso a Gaza

Fonti palestinesi vicine ad Hamas, riprese dai media israeliani, hanno riferito che Jamal Muhammad Haniyeh, il nipote più grande del leader di Hamas Ismail Haniyeh - che vive in Qatar -, è stato ucciso in un attacco dell'esercito israeliano a Gaza. Anche l'altra nipote di Haniyeh, Raua Hamam, è stata uccisa di recente a Gaza.

Sirene di allarme in tutto Israele

Le sirene di allarme sono risuonate contemporaneamente nel sud, nel centro e nel nord di Israele, in seguito a lanci di razzi da Gaza e dal Libano meridionale. I lanci da Gaza hanno interessato fra l'altro le aree di Tel Aviv e di Gerusalemme. Almeno cinque razzi sono stati intercettati in volo dalle batterie di difesa aerea Iron Dome. Non si ha notizia di vittime. Nel nord di Israele sirene di allarme sono risuonate sia nel settore ovest sia in quello orientale del confine.

Biden: "Siamo molto vicini a riportare gli ostaggi a casa"

«Siamo molto vicini a riportare alcuni degli ostaggi a casa». Lo ha detto Joe Biden parlando alla Casa Bianca sottolineando che «la situazione è buona».

Haaretz: tregua di 4 giorni e rilascio di 50 ostaggi

Il possibile accordo Israele-Hamas dovrebbe contenere un cessate il fuoco di 4 giorni, il rilascio di 50 ostaggi israeliani tra donne e bambini e la liberazione di 150 palestinesi detenuti nelle carceri israeliane, soprattutto donne e minori.

Lo riferisce Haaretz avvertendo che non si è arrivati ancora alla stesura finale dell'intesa. Israele darebbe poi il via libera all'ingresso di 300 camion al giorno dal valico di Rafah. Resta al momento incerto se lo Stato ebraico abbia accettato di concedere una pausa giornaliera di 6 ore nella sorveglianza aerea sulla Striscia. Alcuni media aggiungono che i due rilasci avverrebbero a fasi.

Brics: rilasciare subito ostaggi senza precondizioni

I leader dei Paesi Brics chiedono che gli ostaggi trattenuti nelle aree di conflitto in Medio Oriente siano immediatamente rilasciati senza precondizioni. È quanto emerge dal comunicato finale del vertice straordinario dei Brics, citato dalla Tass.

Netanyahu: «Spero che avremo buone notizie fra breve sugli ostaggi»

«Spero che avremo buone notizie fra breve sugli ostaggi». Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu in un incontro con un reparto dell'esercito. Sempre sul problema degli ostaggi Netanyahu ha spiegato: «Stiamo facendo progressi. Non penso sia il caso di aggiungere parole, nemmeno in questo momento». Il premier ha comunque ribadito che il primo obiettivo di Israele resta «la distruzione di Hamas. Non ci fermeremo finché non lo realizzeremo».

Netanyahu convoca il gabinetto di guerra sugli ostaggi

Il gabinetto di guerra di Israele è stato convocato per stasera a Tel Aviv. Lo riferiscono i media locali. Sul tavolo gli aggiornamenti relativi all'accordo per la liberazione di ostaggi catturati da Hamas. Netanyahu, «alla luce degli sviluppi sulla liberazione dei nostri ostaggi», ha convocato il gabinetto di guerra alle 18 (le 17 in Italia), quello politico alle 19 e il governo alle 20, ha riferito l'ufficio del premier.

Hamas: manca ancora ok di Israele ad accordo

Un membro dell'Ufficio politico di Hamas, Khalil Al-Hayya, ha affermato, come riporta Al Jazeera, che si sta ancora aspettando la risposta di Israele «all'accordo di tregua umanitaria» dopo che la fazione palestinese «ha già consegnato la sua risposta all'Egitto e al Qatar».

Israele: «Vicini ad un accordo per rilascio donne e bimbi»

Una fonte israeliana ha detto alla tv Canale 12: «siamo molto vicini ad un accordo» per il rilascio di alcuni ostaggi a Gaza. Dopo aver sottolineato che ci sono ancora aspetti tecnici da risolvere, secondo la fonte c'è una intesa in base a cui almeno 50 persone saranno liberate, mentre decine di altri lo potrebbero essere in cambio di una estensione del cessate il fuoco dopo i primi pochi giorni inziali. Ad essere liberati - ha detto la tv - dovrebbero essere i bambini, le loro madri e altre donne.

Fonte israeliana conferma: si stanno discutendo dettagli accordo

Stanno andando avanti le trattative per un accordo che possa avere esiti positivi sugli ostaggi. Lo scrive il Jerusalem Post citando una fonte israeliana, secondo la quale le parti sono in contatto con il mediatore e si stanno discutendo i dettagli. In precedenza il leader di Hamas Ismail Haniyeh aveva che il gruppo è «vicino» a un accordo di tregua con Israele.

 

 

 

Hamas: accordo su tregua atteso a ore

L'annuncio di un possibile accordo di cessate il fuoco e uno scambio di prigionieri tra Israele e Hamas potrebbe essere annunciato «a ore» da funzionari del Qatar: lo ha detto ad Al Jazeera l'esponente della fazione islamica, Izzat el Reshiq. «L'atteso accordo includerà il rilascio di ostaggi donne e bambini israeliani in cambio di donne a bambini palestinesi nelle prigioni dell'occupazione», ha detto el Reshiq. In precedenza, uno dei leader di Hamas - Ismail Haniyeh - aveva detto che il gruppo era «vicino a raggiungere un accordo su una tregua» con Israele.

Hamas: vicini ad accordo per una tregua

Funzionari di Hamas hanno detto all'emittente Al Jazeera che i che i dettagli della tregua saranno annunciati dal Qatar quando e se sarà finalizzata. I colloqui in corso - spiegano le fonti - riguarderebbero una tregua di «un certo numero di giorni» e includerebbero accordi per l'ingresso di aiuti a Gaza e lo scambio tra ostaggi presi da Hamas con persone imprigionate da Israele. In particolare, il rilascio dovrebbe riguardare donne e bambini israeliani in cambio di donne e bambini palestinesi.

Guerra Israele, la diretta di oggi martedì 21 novembre. Prima le bombe, riferiscono i media palestinesi, poi i proiettili contro chiunque cercasse di mettersi in salvo scappando dall'edificio. Bersaglio dell'offensiva israeliana, ieri mattina, è stato l'ospedale indonesiano a nord di Gaza, nei pressi del campo profughi di Jabalia. Tre comandanti di Hamas sarebbero stati uccisi, dichiara Israele, che non aggiunge dettagli se non che il suo esercito continua ad attaccare «terroristi» e «infrastrutture terroristiche» all'interno della Striscia.

Le vittime

A fornire i numeri è invece il ministero della Sanità a Gaza, gestito da Hamas: nell'operazione «hanno perso la vita almeno 12 persone e ci sono circa 700 civili all'interno dell'ospedale, tra medici e pazienti». Mustafa Barghouti, fondatore e leader del partito Iniziativa nazionale palestinese, ha diffuso un messaggio su X riferendo che le bombe hanno colpito il secondo piano della struttura, realizzata dall'organizzazione benefica indonesiana MER-C. «Sono morti diversi malati e i loro familiari», oltre a coloro che avevano cercato un rifugio, «molti i feriti tra cui alcuni dottori». Nel policlinico, riportano i canali locali, è saltata la corrente, i carri armati dell'Idf hanno circondato l'edificio e le truppe sparerebbero a chiunque tenti di fuggire. «L'esercito israeliano sta assediando l'ospedale indonesiano - afferma il portavoce del ministero della Sanità, Ashraf al-Qidre - Temiamo che lì accada la stessa cosa che abbiamo visto ad al Shifa». Il più grande ospedale della Striscia è accerchiato e occupato da dieci giorni, qui sotto secondo gli israeliani si nasconderebbero alcuni capi di Hamas responsabili dei massacri del 7 ottobre. Il 5 novembre l'Idf ha reso noto che al Shifa è «utilizzato da Hamas per nascondere un centro di comando e controllo sotterraneo» e ha diffuso un filmato che mostra «un tunnel del terrore lungo 55 metri e profondo 10 che prova chiaramente come numerose zone del complesso siano utilizzate da Hamas a copertura delle attività terroristiche», dice il portavoce militare di Gerusalemme Daniel Hagari. Le telecamere a circuito chiuso hanno inoltre ripreso i miliziani portare all'interno alcuni ostaggi, un prigioniero nepalese e un tailandese. Hamas nega le accuse - «Pura menzogna», ribatte il direttore del ministero della Sanità Mounir el-Boursh - così come MER-C e il personale che vi lavora. Tranne un medico che, protetto dall'anonimato per evitare ritorsioni contro i colleghi, racconta in un'intervista a France 24 la sua esperienza allo Shifa avvenuta tre anni fa. «C'era un'ala alla quale non dovevo avvicinarmi. Se lo avessi fatto, avrei corso il rischio di essere colpito da spari». Il dottore ha obbedito, «ma ho visto alcuni personaggi che non erano dottori, dall'aspetto losco, entrare e uscire continuamente. C'era una corsia che conduceva a un seminterrato. Se il 10% dello staff era terrorizzato da possibili attacchi aerei israeliani, il 90% lo era di essere perseguitato da Hamas». Le condizioni all'interno dell'ospedale sono terribili. All'inizio dell'assedio i neonati prematuri ricoverati erano 39, domenica scorsa i 31 bambini ancora in vita sono stati trasferiti al policlinico Ahli Emirates di Rafah, nel sud della Striscia, e un rapporto dell'Organizzazione mondiale della sanità spiega che tutti lottano contro gravi infezioni. Questo spiegherebbe perché solo 28 di loro ieri hanno raggiunto l'Egitto. Un dato ancora più triste nella Giornata internazionale dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza: «Le bambine e i bambini hanno diritto a pari opportunità nella vita. Hanno diritto alla pace», riflette il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. All'interno di al Shifa rimangono ancora 250 pazienti gravemente feriti, mentre 66 bambini malati provenienti dagli altri ospedali di Gaza saranno curati in Turchia. L'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei rifugiati palestinesi (Unrwa) fa sapere che il numero di sfollati nella Striscia è di circa 1,7 milioni di persone, oltre la metà della popolazione che prima dell'aggressione di Hamas contava due milioni di abitanti. Per Antonio Guterres «stiamo assistendo a un'uccisione di civili che non ha eguali ed è senza precedenti in qualsiasi conflitto da quando ricopro la carica di Segretario generale dell'Onu».

Fronte a sud

E mentre la Casa Bianca parla di «accordo per gli ostaggi mai così vicino» (e Hamas la smentisce) i combattimenti proseguono, i razzi da Gaza sono una minaccia costante e ieri le sirene d'allarme hanno risuonato per il secondo giorno consecutivo a Tel Aviv e nel centro del Paese, costringendo la gente a correre nei rifugi.

Il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, non esclude che, dopo avere raggiunto i propri obiettivi nel nord della Striscia, l'Idf possa estendere le operazioni al sud. Epicentro Khan Yunis, che in tempi normali contava 150 mila abitanti e ora ha ampie zone distrutte ed edifici sventrati dalle bombe. Da giorni i media israeliani avanzano l'ipotesi che proprio da qui potrebbero agire nell'ombra il leader politico di Hamas, Yahya Sinwar, e il suo comandante militare Mohammed Deif. «Da ieri la fila per il pane si è allungata di dieci volte», lamentano gli abitanti. «Cosa potremmo fare se comparissero i carri armati israeliani? Scappare in mare?».

Claudia Guasco


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 22 Novembre 2023, 09:07
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