«Vesto elegante e allatto in pubblico, ma vengo derisa dalle altre mamme: sono invidiose»: la storia di Amee

Una mamma e racconta che a causa del suo aspetto fisico le altre donne la criticano e non sono amichevoli. "Non esco in tuta" - ribatte lei, e spiega che l'allattamento ha ancora bisogno di essere sdoganato.

«Vesto elegante e allatto in pubblico, ma vengo derisa dalle altre mamme: sono invidiose»: la storia di Amee

di Redazione web

Amee si sente giudicata da altre mamme per il suo aspetto fisico e per le scelte che compie per il figlio. Tra vestiti elegati e allattamento in pubblico, la donna si è presto accorta che non c'è molta solidarietà femminile: «Sono gelose». 

Il problema sono i suoi vestiti

Amee Gleadell è una donna di 35 anni che ha deciso di prendersi cura del suo aspetto anche dopo la gravidanza. La donna è una ristoratrice inglese e da 15 mesi è diventata mamma. Ogni giorno ritaglia un momento per se stessa per poter scegliere gli abiti e i gioielli da indossare e dopo il lavoro porta il bambino al parco in modo che possa giocare con dei coetanei. Le altre donne, però, non sono per niente amichevoli nei suoi confronti. «Penso si tratti di invidia», ha raccontato Amee. Lei non voleva essere una di quelle mamme che si siedono al tavolo di un bar e si perdono in chiacchiere; voleva invece correre accanto a suo figlio e giocare all'aria aperta con lui.

Così Amee ha deciso di tenersi in forma dopo il parto, praticando nuoto e yoga e qualche volta va anche in palestra. «Mangio davvero bene» - ha detto - «Mi fa sentire meglio. Mi fa sentire felice con me stessa».

Seccessivamente ha aggiunto: «Non esco in tuta. Non so perché le persone non vogliano avere un bell'aspetto o perché possano esserne disturbate. Non sappiamo cosa succede nella vita degli altri, dovremmo semplicemente aiutarci a vicenda». Amee rimane dunque scioccata dalla mancanza di solidarietà femminile e continua a sentirsi trattata con freddezza.

Allattare in pubblico: un'azione naturale che viene travisata

Eppure la donna si sente giudicata per la cura che ha di sè e per molte delle scelte che fa in quanto madre, come quella di allattare in pubblico e al lavoro. Amee ha nutrito il figlio sull'autobus, in una sala giochi e nel suo ristorante. Ha detto: «Porto mio figlio al lavoro con me. Lo allatto lì. Gli uomini perversi ti fissano, le altre mamme ti giudicano. Eppure è una cosa natuarle, non dovrei coprirmi». Le critiche, però, la spingono a vergognarsi di essere una donna in carriera che cerca di essere elegante e non trasandata. Ha raccontato la sua storia per combattere i pregiudizi sulla maternità e sull'allatamento. Suo marito si è innamorato di le proprio per la sua personalità frizzante. «Voglio essere una mamma e una compagna straordinaria», ha concluso Amee. 


Ultimo aggiornamento: Martedì 9 Aprile 2024, 17:14
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