Nella contea di Merced, in California, le loro coltivazioni di cannabis si estendono a vista d'occhio, ma la loro attività di coltivazione è illegale. Lo sanno bene le Suore della Valle, una comunità di suore autoproclamate capeggiata da Suor Kate, che da alcuni anni sfida le leggi della contea sulla legalizzazione della marijuana.
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Le suore coltivano la cannabis
In California il consumo di cannabis è legale dal 1996, ma a seconda delle città il provvedimento pluriventennale viene aggirato, ponendo dei paletti alle aziende che la producono e dunque anche a questa felice comunità di donne che sperano di farne un business.
«Ho scelto un settore che è incasinato» spiega sorella Kate, riferendosi ai tecnicismi confusi che circolano nelle leggi che regolano l'industria della cannabis in California. «Probabilmente sarà incasinato e probabilmente dovrò ballare molto e aggirare». «Gli sceriffi lo sanno, mi lasciano fare» ammette suor Kate, che ad oggi gestisce una coltivazione di 60 piantine. «Penso che sappiano che sfideremo la legge e la cambieremo nella contea... E penso che sappiano che sarebbe una lotta che non vogliono intraprendere».
Oltre al casale che le ospita, c'è un secondo edificio nella proprietà che le sorelle chiamano «l'abbazia» ed è dove si svolge tutta la produzione di medicine olistiche, ricavate dalla cannabis.
Nonostante preghino e benedicano ogni lotto, attualmente la produzione è dimezzata per colpa delle leggi che sono state introdotte che prevedono una tassazione più elevata su questo genere di prodotti.
Operare legalmente è molto più costoso che operare illegalmente, spiega la Bbc, che stima che nel 2021 il commercio sommerso di marijuana sia valso 8 miliardi di dollari, circa il doppio del commercio legale in California. «Solo cercare di ottenere quella licenza ti costerà circa un milione di dollari – spiega suor Kate –. E nel settore in cui operiamo, puoi accumulare un milione di dollari semplicemente facendo quello che stai facendo rendendolo disponibile a tutti coloro che non hanno una carta o non hanno un'auto per raggiungere un club». Ma sorella Kate precisa: «La verità è che mi piacerebbe che ce lo permettessero, perché sarebbe una vittoria. E perché crediamo nel pagamento delle tasse».
Ultimo aggiornamento: Sabato 18 Marzo 2023, 15:20
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