Guadagnano meno, fanno meno carriera dei loro colleghi maschi e più spesso di loro hanno contratti precari. È la fotografia della condizione delle donne nel mercato del lavoro italiano scattata da Bankitalia nel rapporto sul gender gap “Le donne, il lavoro, la crescita economica”. I dati collocano l’Italia agli ultimi posti fra i paesi della Ue.
Donne e lavoro, Italia male in Europa
Il nostro Paese è ultimo nella classifica per occupazione femminile e penultimo per divario di genere occupazionale (peggio di noi solo la Grecia). L’occupazione femminile al 51,1% è inferiore di oltre 18 punti percentuali rispetto alla quota di uomini al lavoro nella fascia d’età tra i 15 e i 64 anni (69%). Ma c’è di più. In media le donne percepiscono retribuzioni più basse dell’11% rispetto ai colleghi. Questo gap salariale è già ampio all’ingresso nel mercato del lavoro: il 16% tra i diplomati, il 13% tra i laureati e si accentua ancora di più con la maternità e con l’avanzare della carriera. Le donne occupate hanno più di frequente impieghi di tipo temporaneo (18% delle donne occupate, 16 per gli uomini) o part time (31,7% delle lavoratrici, 7,7 dei lavoratori).
I settori
In Italia ancora poche ragazze scelgono corsi di laurea in materie scientifiche (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica): solo il 17,6% contro il 33,7% degli uomini. Ma sono proprio questi i settori dove si registrano le aspettative di reddito più alte. Le scelte scolastiche sono tra i fattori che influiscono maggiormente sul gender gap del mercato del lavoro -sottolinea il rapporto di Bankitalia - e questo nonostante i dati dimostrino che in tutte le economie avanzate, Italia compresa, le ragazze raggiungono sia livelli di istruzione più elevati che i voti migliori rispetto ai ragazzi.
Le pensioni
Tutto ciò si riflette inevitabilmente anche sui redditi pensionistici che infatti risultano significativamente inferiori (-27%) rispetto a quelli degli uomini.
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Ultimo aggiornamento: Venerdì 23 Giugno 2023, 07:47
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