L'intelligenza artificiale e la scuola
di Alberto Mattiacci
Aver paura dell’AI non conta: l’AI c’è e ci sarà, sempre e sempre di più. È come la vecchiaia: arriva per tutti. Allora vale la pena di attrezzarsi, no? E come? Aiutando la nostra mente a usare l’AI; dandole cioè, gli strumenti per farlo. Insomma, tocca studiare.
Qui vedo un problema. La nostra scuola, infatti, è stata finora in grado di rendere odioso lo studio agli italiani. Si stima infatti che solo il 7% (sette!) degli over 16 sia capace di comprendere pienamente un testo che legge. I test che si fanno nelle scuole superiori -mica alle elementari- dicono che solo uno su due raggiunge il livello base in italiano (unica lingua che conosce); che un maturando su due non ha le basi in matematica. Insomma, in Italia troppe persone non hanno una mente capace di gestire un pensiero logico complesso: mancano le parole (i mattoni del pensiero) e l’abitudine a metterle assieme in modo articolato.
Chi governa la nostra Economia dovrebbe riflettere allora su questo: nell’era dell’AI va bene un sistema scolastico capace di produrre un’Intelligenza Naturale modesta?
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 20 Settembre 2023, 07:08
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