Le due precedenti perizie svolte nel corso delle indagini e dell'udienza preliminare avevano dato risultati opposti: per due psichiatri Carrieri era parzialmente infermo di mente, mentre per il perito nominato dal gup era totalmente capace.
Prof uccisa dal compagno: «Per i periti lui non è pericoloso. Noi amiche ci batteremo per dare giustizia a Michela»
Angela, la mamma di Michela, non ci sta a vedere ridotta la pena. Ricorda ai giudici che Carrieri quelle cure l'ha interrotte più volte e ha nascosto alla figlia le sue condizioni. E li implora di far sì che non provochi altro dolore. «Mi rivolgo a Voi - scrive la mamma - non mossa da desideri di vendetta, non mi appartengono, non trovano spazio in me come non lo trovavano nell’animo di mia figlia. Ora leggo che la patologia psichiatrica dell’imputato, adeguatamente curata in carcere, esclude la pericolosità sociale a condizione che la terapia non venga mai interrotta.
Ma chi lo può obbligare ad assumerla? E non l’ha forse arbitrariamente sospesa più di una volta con il risultato di diventare un assassino? Signori Giurati, mi permetto di chiedervi: conoscendo ora i trascorsi psichiatrici accuratamente e colpevolmente taciuti nei confronti di mia figlia, sia dall’imputato che dai suoi familiari, gli affidereste una persona cara senza garanzie di un controllo continuo da parte di sanitari competenti? A Voi, ringraziando per l’ascolto cortese, auguro una vita buona; la mia avrà una pena senza fine. Vi prego, fate in modo che non possa causare altro dolore. Angela, mamma di Michela».
Roma, prof uccisa dal compagno in via del Babuino: per l'ultima perizia l'uomo era «seminfermo di mente»
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 1 Marzo 2023, 12:20
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