Uova di Pasqua super care, il prezzo del cacao ha raggiunto livelli record: 10mila dollari a tonnellata

I commercianti temono che la carenza di cacao si estenderà anche al prossimo anno

Uova di Pasqua super care, il prezzo del cacao ha raggiunto livelli record: 10mila dollari a tonnellata. Ecco perché

di Redazione web

Una Pasqua sicuramente non economica, almeno per quello che riguarda i costi della cioccolata e dunque delle uova pasquali tanto amata da grandi e piccini. Causa-effetto: cala la produzione e aumentano i prezzi. Nel mercato moderno le legge domanda e offerta ha innalzato i prezzi del cacao che ha raggiunto un valore record: per la prima volta, infatti, sono stati superati i diecimila dollari. E naturalmente anche i nostri portafogli hanno subito il rincaro dei costi. 

L'origine della crisi

La crisi della materia prima ha avuto origine nell’Africa occidentale. Le ragioni risiedono soprattutto nelle abbondanti piogge che hanno colpito il territorio, causando una più rapida trasmissione delle malattie tra le piante. Nello specifico, sul Ghana si è abbattuto «El niño», fenomeno meteorologico che rende il clima secco e i raccolti scarsi. La produzione, quindi, ha subito un calo, in un contesto in cui mancano le infrastrutture adeguate e i piccoli agricoltori hanno una bassa capacità di investimento.

Secondo quanto riferito da una fonte industriale all’agenzia Reuters, i commercianti temono che la carenza di cacao si estenderà anche al prossimo anno, quando i volumi mancanti dei raccolti di questa stagione dovranno essere riempiti con le fave della prossima.

L'incremento dei prezzi

Ma, nonostante i prezzi più alti, l’equilibrio di mercato non è stato ripristinato e ciò ha portato a un ulteriore incremento dei prezzi. Questo scenario ha attratto gli hedge fund nel mercato del cacao, amplificando le oscillazioni dei prezzi a livelli estremi e complicando il panorama per i lavoratori di cacao, che lottano per garantire un’offerta sufficiente e proteggersi dalla volatilità dei prezzi.

Gli hedge fund, fondi speculativi, hanno comprato futures, contratti che impegnano a comprare cacao in futuro a un prezzo prefissato più alto rispetto a quello al momento dell’acquisto.

Questi derivati servono alle aziende per coprirsi dai rischi e garantirsi l’approvvigionamento della materia prima, ma possono anche diventare uno strumento di speculazione.

I trader hanno così accumulato complessivamente circa 8,7 miliardi di dollari attraverso i contratti futures sul cacao nei mercati di Londra e New York. Ciò ha fruttato profitti eccezionali per i fondi, che hanno seguito il trend nel 2024, ed ha contribuito a spingere il prezzo dei futures nelle borse londinesi, che hanno chiuso a inizio febbraio con la cifra record di 4.757 sterline per tonnellata, più del doppio rispetto a un anno fa. A New York, invece, sono saliti a 5.888,00 dollari la tonnellata (anche questo un massimo storico).

Le conseguenze

I grandi trasformatori di cacao, che lavorano i semi in burro di cacao, stanno lottando per trovare un’offerta sufficiente a soddisfare la domanda dei produttori di cioccolato, hanno avvertito analisti e commercianti.

Secondo le stime di Reuters, la produzione di cacao dovrebbe registrare un deficit nell’offerta di mercato di 375.000 tonnellate, più del doppio delle previsioni condotte ad agosto. Inoltre, gli esportatori ghanesi hanno affermato che la produzione per la stagione 2023-2024 ammonterà tra le 475.000 e le 500.000 tonnellate, in netto calo rispetto alle 655.000 dello scorso anno.

Le grandi aziende di trasformazione del cacao stanno già faticando a garantirsi l’approvvigionamento di materia prima e soprattutto a coprirsi dal rischio di oscillazioni vorticose nelle quotazioni. Le conseguenze per i consumatori sono già visibili: nell’ultimo anno, i prezzi del cioccolato sono aumentati dell’11% negli Stati Uniti, ma è probabile che nei prossimi mesi i rincari saranno ben più significativi, anche in Europa.


 
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 27 Marzo 2024, 16:36
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