Il Papa chiarisce il concetto di proselitismo: vietato dire a un ebreo o a un musulmano, convertiti
di Franca Giansoldati
«Tu sii accogliente con la tua fede, e quella coerenza ti farà maturare. Non siamo nei tempi delle crociate», ha detto il Papa.
La preside Antonella Corea ha faticato non poco a tenere l'incontro di stamattina riservato al fine di evitare che potessero imbucarsi anche giornalisti, telecamere e fotografi, e così solo all'ultimo, dopo avere radunato tutti gli studenti nel cortile interno, ha svelato il perchè di quella riunione insolita di mattina presto. «Ragazzi stamattina ci viene a trovare il Papa e potrete fargli le domande che vorrete».
IN massima segretezza il Papa ha deciso di visitare quell'istituto anche per il bel progetto didattico che va avanti da un anno, di un laboratorio dedicato alle migrazioni: come è nato il fenomeno, come è cambiato nella storia, come fa mutare le dinamiche economiche e sociali.
I ragazzi davanti al Papa si sono subito sentiti a loro agio e gli hanno fatto diverse domande, anche se la politica è rimasta fuori dall'istituto. Non ci sono stati riferimenti alle decisioni di Salvini, alla chiusura dei porti, o alla campagna delle Sardine. Un ragazzo ha chiesto al Papa se si sentisse solo.
Francesco ha spiegato che non si sente solo visto che ha amici, i fedeli che pregano per lui, la fede che lo sorregge. «La solitudine va bene quando è un momento di riflessione, ma quando diventa qualcosa di strutturato, allora è da sfuggire perchè crea il vuoto e bisogna stare attenti». Il Papa ha insistito tanto sul concetto di solidarietà, di generosità, di altruismo. «Inclusione significa anche accogliere, e l'accoglienza è sempre un atto d'amore». Ha anche toccato il tema del razzismo e così il Papa ha invitato i ragazzi a combattere il fenomeno. «Chi denigra l'altro con forme pesanti di odio, significa che sta denigrando se stesso».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 20 Dicembre 2019, 13:28
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