L'elemosiniere e il palazzo occupato, la difesa d'ufficio del cardinale Parolin: voleva attirare attenzione sul problema
di Franca Giansoldati
«Ho visto che ci sono state tante interpretazioni e tante polemiche. Personalmente credo che lo sforzo dovrebbe essere quello di capire il senso di questo gesto, che è attirare l'attenzione di tutti su un problema reale, che coinvolge persone, bambini, anziani».
Parolin, ha commentato il gesto dell'elemosiniere di Papa Francesco, che ha tolto i sigilli al contatore della luce , parlando a Milano ad una conferenza alla Cattolica. Sa bene che tutti i cardinali che compongono il collegio cardinalizio sono di fatto equiparati a ministri, e che godono delle prerogative della cittadinanza vaticana. Il pasticcio continuerà a farsi sentire al di là del Tevere dove sono tutti in attesa di capire le prossime mosse della magistratura italiana se aprirà o meno un fascicolo, in base ad una denuncia contro ignoti.
Parolin difende d'ufficio il giovane cardinale polacco. «Attirare l'attenzione di tutti su un problema reale, che coinvolge persone, bambini, anziani e cercare insieme di risolverlo -e mi pare che questo è già avvenuto in un certo senso, nel senso che anche le istituzioni si sono attivate. Sottolineerei questa positività e questa buona intenzione». Parolin non ha detto però una parola sulla possibilità da parte del Vaticano di pagare i 300 mila euro di debiti pregressi di bollette non pagate.
Ultimo aggiornamento: Martedì 14 Maggio 2019, 19:28
© RIPRODUZIONE RISERVATA