GUBBIO Non solo cannabis light per scopi terapeutici. A quanto sembra in quel laboratorio si lavorava anche la canapa per olio essenziale. I solventi e le sostanze altamente infiammabili erano all'ordine del giorno per i trattamenti previsti di lavorazione. L'olio essenziale di canapa viene estratto per distillazione a corrente di vapore dai fiori e dalle foglie superiori della pianta, è un liquido verde chiaro dalle componenti molto potenti, tra cui monoterpeni, sesquiterpeni e altri composti organici altamente attivi. Si tratta di un prezioso concentrato di gran parte dei terpeni presenti nella canapa, infatti un millilitro equivale circa a un chilo di infiorescenze appena raccolte, che si possono utilizzare facilmente in diverse situazioni. Bisognerà stabilire la natura della miscela sbagliata che sarebbe stata la causa scatenante della prima esplosione con il divampare delle fiamme e la prima nube nera innescando una reazione a catena. Di questa miscela, con tutti i risvolti legati alla finalità e lavorazione, avrebbe parlato direttamente il trentaduenne Alessandro Rossi, titolare con Gabriele Muratori della Green Genetics. Di fatto quell'edificio rischiava di considerarsi alla stregua di un laboratorio chimico con una trasformazione nel tempo visto che fino a qualche anno fa era adibito ad allevamento polli in batteria. Tra gli accertamenti che la Procura e i tecnici vogliono approfondire c'è tutta la parte relativa agli interventi strutturali di adeguamento. Le indagini in capo al sostituto procuratore Gemma Milianisi si concentrano sulla lavorazione della canapa prodotta dalla Green Genetics Società Semplice Agricola, collegata alla società Greenvest che commercializza. I due aspetti che sarebbero considerati prioritari chiamano in causa il trattamento delle sostanze altamente infiammabili (utilizzavano pentano e ultrasuoni) e la tipologia dell'edificio. Va verificato se tutto sia riconducibile all'errore umano per la presunta miscela sbagliata, oppure c'è dell'altro magari legato all'impianto elettrico oppure in correlazione con i fusti del materiale pericoloso. C'è la questione dell'edificio e la piena idoneità per ospitare un'attività del genere, al di là delle autorizzazioni che non presenterebbero anomalie anche rispetto alle modalità di affitto, oltre alle posizioni dei dipendenti e collaboratori che risulterebbero tutti contrattizzati.
Ultimo aggiornamento: Martedì 11 Maggio 2021, 09:58
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