Il passo successivo, ossia la produzione in serie, dovrà naturalmente essere compito dell'industria. Ma prima di arrivare a questo è indispensabile avere i risultati del progetto appena avviato all'Iit e che potrebbe concludersi nell'arco di un anno e mezzo. Si sta lavorando quindi sia sulle caratteristiche dei futuri robot 'domesticì, sia per abbattere i costi, oggi insostenibili per quello che promette di diventare il più sofisticato degli elettrodomestici. È all'Iit di Genova che è nato iCub, il "robot bambino" che sa imparare e "crescere", dall'aspetto rassicurante e capace di muoversi autonomamente, camminando su due gambe. Non sarà lui ad entrare nelle case, ma un robot comunque antropomorfo. Il suo aspetto di sta disegnando adesso e quello che è certo, ha detto Metta, è che sarà «rassicurante e piacevole».
Avrà sicuramente delle braccia, ma probabilmente all'inizio si muoverà su ruote per ridurre i costi. «Oggi un robot costa circa 250.000 euro ed è naturalmente fuori da ogni mercato.
Robot di questo tipo - rileva Metta - possono essere utilizzati solo nei laboratori. Vorremmo arrivare ad un prodotto che non costi più di un'utilitaria, ossia sotto i 10.000 euro e se possibile anche meno». Per questo si stanno studiando nuovi materiali plastici da sostituire al metallo e si progettano componenti che sarà possibile produrre su larga scala».
Saranno robot da compagnia pensati inizialmente soprattutto per le persone anziane, che nelle società avanzate sono destinate a diventare sempre più numerose, mentre sempre meno saranno giovani e adulti in grado di assisterle. «I robot ai quali stiamo lavorando saranno in grado di compiere semplici compiti, come prendere oggetti, raccoglierli da terra, portarli», spiega Metta. «Saranno - conclude - anche uno strumento di comunicazione, con funzioni molto simili a quelle di uno smartphone».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 19 Gennaio 2015, 10:57