Un po' Star Wars, un po' Halo: l'attesissimo
Destiny in uscita a settembre
di Gabriele Niola
Destiny fin da subito si presenta come un gioco mastodontico ambientato in un futuro remoto fatto di rottami dopo che una gigantesca guerra ha martoriato la Terra e gli altri pianeti colonizzati dall'uomo. La mistica ricorda (assieme a molte delle architettura e dei personaggi) l'universo di Guerre Stellari (quello della seconda trilogia) mentre le dinamiche di gioco somigliano a quelle di Halo (come anche il design delle armature e delle armi).
La particolarità di Destiny però è di essere un gioco d'esplorazione spaziale e terrestre sparatutto in soggettiva in costante oscillazione tra single e multiplayer. Si conduce una missione personale, una storia che coinvolge il proprio personaggio e in più momenti non si gioca da soli me con altre persone connesse nello stesso momento (senza contare che si possono formare squadre).
Di volta in volta si condivide una parte di percorso con altre persone in tempo reale. È una soluzione micidiale, così immediata e naturale che non si fa fatica ad immaginare che diventerà una costante dei prossimi videogiochi, in grado di incorporare la grandissima innovazione di Journey (un videogame indie basato sul fare un viaggio con un altro giocatore connesso nello stesso momento).
Dotato di grafica mostruosa (tutti scenari coordinati in tempo reale con gli altri giocatori), pronto per le console di nuova generazione ma adattato a quelle di vecchia, Destiny pare all'altezza delle aspettative.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 23 Luglio 2014, 09:24
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