Roma, Garcia: "Gli infortuni sono solo fatalità,
ma per vincere bisogna dare di più"

Roma, Garcia: "Gli infortuni sono solo fatalità, ma per vincere bisogna dare di più"
ROMA - Rudi Garcia aspetta e spera. Aspetta di conoscere, nelle prossime ore, le condizioni fisiche di Francesco Totti, spera di poter vedere, domani in campo, il capitano indossare la maglia giallorossa. Intanto, spiega cos'è successo stamane, quando Francesco ha salto l'allenamento.



"L'abbiamo risparmiato perché ha accusato una sindrome influenzale ed ha quindi lavorato soltanto in palestra. Vedremo nelle prossime ore se sarà migliroat, oppure no".



Sul tema infortunati e il caso Ibardo, Garcia ha poi spiegato: "Su Ibardo le cose sono semplici. Quando è arrivato stava bene, il suo infortunio al polpaccio era superato. La visita a Barcellona era già programmata perché ha un tendine rotuleo che gli dà fastidio. La partita giocata in coppa non c'entra niente. Ibardo si è infortunato il giorno dopo, in un allenamento di routine, e quindi non pesante, ma all'altro polpaccio, non quello che era infortunato. si è trattato solo di fatalità"



La stessa fatalità che il francese invoca quando si mette sotto accusa il modo di lavorare del suo staff. "Ogni giorno lavoriamo allo stesso modo, con l'intento di far star bene tutti e recuperare chi si infortuna. Non credo affatto che cambiando metodo di lavoro avremmo cambiato la storia di questa stagione, perché di sfortuna bisogna parlare in diversi casi, come per Strootman e Iturbe, per esempio, e non di altro. La verità è che giocano sempre gli stessi e gli impegni sono tanti, nazionali comprese. Sono situazioni che fanno pare di una stagione, anche quando ti cadono addosso. Nessuno è perfetto, io non sono perfetto, ma con il ritorno di tutti i calciatori oggi non dfisponibili, Strootman a parte, faremo in modo di finire la stagione con meno problemi, perché avrò più scelte e ci sarà meno stress per tutti".



Da capire, però, se la stagione, in quel momento, non sarà del tutto compromessa. "Siamo secondi in calssifica, abbiamo perso la qualificazione alla coppa Italia, che volevo vincere, ma basta una vittoria per ripartire". Successo che i tifosi si augurano possa arrivare già da domani. "Ora c'è il Cagliari, poi ci sarà l'Europa League, ma la storia di questa stagione non si ferma ad una o due partite. Va avanti, secondo il progetto che portiamo avanti da 19 mesi, che è quello di portare la Roma dove tutti vogliamo: in alto in classifica".

Per vincere, occorrerà una squadra meno vulnerabile e più prolifica. Come era la scorsa stagione. Ma Garcia frena. "Paragonare quest'anno con quello dell'allo scorso non serve. Non abbiamo la stessa rosa e nemmeno gli stessi impegni. Posso solo dire che lavoriamo costantemente sia sull'attacco che sulla difesa perché vogliamo prendere meno gol e farne di più, ma con tante assenze e giocatori che devono giocare fuori ruolo, qualche automatismo viene inevitabilmente a mancare".



Alle parole di Walter Sabatini di mancanza di "mutuo soccorso" all'interno della squadra durante le partite, Garcia ha replicato: "Non è un messaggio pesante, almeno non lo penso. Walter ha soltanto voluto fare in modo che i giocatori capiscano che in questo momento di difficoltà si deve fare di più. Che devono essere consapevoli che la squadra resta in grado di lottare con tutti, ma che tutti dobbiamo fare un po' di più per dare la spinta necessaria per tornare a vincere. A Cagliari dovrà essere così, visto che, oltretutto, siamo rimasti in pochi".



In Sardegna, Garcia troverà un uomo che tima molto: Gianfranco Zola. "Il Cagliari ha cambiato allenatore, che fa bene da quando è arrivato Zola. Aarà un piacere rivedere un uomo così, che ho ammirato quando giocava e che ora ho il piacere di affrontare come allenatore. La Roma? Non dipende dall'avversario, ma da noi: dovremo essere una squadra al massimo delle sue possibilità e solo così potremo essere competitivi e avere possibilità di vincere".
Ultimo aggiornamento: Sabato 7 Febbraio 2015, 14:14