Roma, CenTotti si regala un doppio derby

Roma, CenTotti si regala un doppio derby

di Alessandro Angeloni
Non siamo alla serata dell'emozione, anche se la Curva sud era bella piena, compresa di barriere. Siamo a una seratina un po' noiosetta, nella quale la Roma ha vinto 2-1 contro il Cesena, ha evitato uno Spezia bis di "garciana" memoria e ha conquistato la Lazio in semifinale. Non siamo all'emozione di Roma-Torino dello scorso anno o di Roma-Samp di inizio campionato, quelle firmate Francesco Totti. Anche questa ha firmato lui. Non ci si emoziona per una vittoria contro una squadra che rischia di andare in Lega Pro. Ci si emoziona, forse, nel vedere un bambino di quaranta anni, Francesco Totti, segnare il rigore della vittorie, esultare e sorridere come fosse una finale o come fosse il suo primo gol. In effetti la palla era comunque pesante come in altre occasioni: si era all'ultimo secondo di gioco, nei suoi piedi la responsabilità di tirare dal dischetto il penalty che avrebbe consentito alla Roma di vincere e di evitare i supplementari. Poi, tanto per allentare la tensione, in panchina c'è anche chi si è tappato gli occhi. Tocca spesso a Totti segnare il territorio: sono quelle situazioni che diventano normali, perché il suo tiro è finito in rete. Ma se avesse sbagliato? Santo cielo, il quarantenne non ce la fa più nemmeno a tirare dagli undici metri.  E invece ce l'ha fatta. Un rigoretto (non proprio solare) là sotto la Sud, la solita gioia. Quello di Totti è un gol particolare, non solo perché ha regalato alla Roma la semifinale di coppa Italia (contro la Lazio) ma perché è il suo gol numero cento con Spalletti in panchina. Totti ha regalato cento perle al suo allenatore o, per par condicio, Spalletti ha fatto fare cento gol a Totti. E' nato prima l'uovo o la gallina? Se lo chiedono entrambi...

Ecco, infine, i pensieri di Totti alla fine della partita. «Cosa farò a fine stagione? Non è il momento di parlarne. Mi godo questi due o tre mesi, alla fine tirerò le somme e decideremo insieme. Avevamo di fronte una squadra organizzata. Il Cesena ha giocato a viso aperto, senza paura, ma alla fine siamo riusciti a vincere. Il rigore era evidente, nettissimo. Strootman ha anticipato il portiere ed è stato buttato giù. Dobbiamo affrontare quelle partite come le altre, senza pensare che saranno dei derby: speriamo di centrare la finale».

E ancora. «Le barriere dello stadio Olimpico? Il mio pensiero è sempre lo stesso, di togliere queste benedette barriere. Ci manca tantissimo la Curva Sud, la gente. Con loro abbiamo un altro spirito, un'altra determinazione. Spero che si possa risolvere già da martedì prossimo contro la Fiorentina perché noi abbiamo bisogno di loro e loro hanno bisogno di noi. Siamo una cosa unica, cercheremo di portarla fino alla fine, io in primis».

 
Ultimo aggiornamento: Giovedì 2 Febbraio 2017, 00:10

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