Lazio, Tudor: «Voglio una squadra all'attacco. Club prestigioso e gruppo forte: impossibile non accettare»

Prime parole biancocelesti per il neo allenatore subentrato a Sarri

Lazio, Tudor: «Voglio una squadra all'attacco. Club prestigioso e gruppo forte: impossibile non accettare»

di Enrico Sarzanini

«Non rinuncio a niente come allenatore». Sono le prime parole di Igor Tudor da neo allenatore della Lazio. Il tecnico, ai canali ufficiali del club, ha spiegato la squadra che vorrebbe vedere in campo: «Voglio vedere tutto nella squadra: fase offensiva, difensiva, transizioni, grinta, corsa, qualità di gioco, possesso, corsa nello spazio. Penso che il calcio moderno vada in quella direzione, di attaccare con tanti uomini, di fare gol, di non essere noiosi. Proverò a fare tutto questo. In qualcosa riuscirò meglio, in qualcosa meno però è sempre un miglioramento. Sono uno che non si accontenta mai. C'è sempre da spingere e da migliorare».

Poi spiega i motivi della sua scelta: «La Lazio è un club prestigioso, uno di quelli che chi fa questo lavoro vorrebbe allenare. Guidare una squadra come la Lazio è una questione di prestigio, una cosa bella e stimolante. È una squadra prestigiosa, con giocatori forti e una tifoseria speciale. Fare parte di questo club e di questa città, che sono una cosa unica, è una cosa che non si può non accettare». L'allenatore è convinto dei mezzi della Lazio: «La cosa bella è che un allenatore qui può fare veramente bene. Sono tutti predisposti per fare le cose al meglio, c'è serietà e organizzazione giusta, quella che piace a me.

Io penso di poter tanto, bisogna mettersi a lavorare con intelligenza e nel modo giusto. Quando prendi il posto di un allenatore che fa un altro tipo di calcio ci vuole un po' di adattamento e di tempo. Penso che qui ci sia un gruppo sano, di gente che lavora e si applica. Tocca a me trasmettere al più presto le idee che ho nella testa, penso che faremo in fretta».

Tudor ritrova due giocatori allenati in precedenza: Guendouzi al Marsiglia e Casale al Verona: «Matteo non l'ho ancora visto. Lui è un vincente, è uno con una mentalità pazzesca che ci vuole specialmente in queste squadre e in queste città che sono sempre molto esigenti. Nicolò è un ragazzo d'oro, un giocatore forte che sarà sicuramente utile». In chiusura torna sulla sua idea di gioco: «Da giocatore ho fatto anche il centrocampista, tutto il settore giovanile ho giocato lì e Lippi mi ha fatto giocare anche terzino. Sono un difensore, ma mi piace molto lavorare sulla fase offensiva, non rinunciando alla difesa. Si dice che si vince con la difesa, ma non sono solo i difensori e il portiere a dover difendere ma tutta la squadra. Vorrei vedere tutta la squadra che fa entrambe le fasi. Questo è l'obiettivo che vogliamo avere con spirito di sacrificio che non deve mancare mai».


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 20 Marzo 2024, 12:43

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