Il ritorno di Peruzzi: "Qui per aiutare la Lazio".
Lotito: "Dovevo pensarci prima"

Il ritorno di Peruzzi: "Qui per aiutare la Lazio". Lotito: "Dovevo pensarci prima"

di Enrico Sarzanini
Da una parte la scelta di Peruzzi, dall'altra un mea culpa che, nemmeno nei momenti più bui, c'è mai stato. Nell'anno in cui la sua popolarità è crollata il presidente della Lazio Claudio Lotito prova a cambiare rotta.

Ecco dunque che a Formello arriva il direttore tecnico. Una figura tanto invocata dai tifosi, quanto ignorata dal patron biancoceleste che per una volta fa autocritica: «E' la figura giusta per dare dopo 12 anni una ristrutturata alla società ha ammesso Lotito - con persone che hanno fatto la storia di questo club. Negli ultimi anni forse ci siamo preoccupati più degli aspetti strutturali e sostanziali che di quelli emozionali».

Servirà comunque altro per riavvicinare la gente alla società che, dopo il caso Bielsa, è scesa addirittura in piazza: «Avevamo bisogno di una persona che si dedicasse 24 ore al giorno ai problemi di raccordo tra squadra, allenatore e società ha continuato - così come di rappresentanza all'esterno, quindi con la tifoseria».

Peruzzi, forte dei suoi otto anni alla Lazio, conosce bene l'ambiente ma non promette miracoli: «Non ho la bacchetta magica, non lasciatevi incantare dalla gente che dice di avere la ricetta giusta perché sono stupidaggini. Bisogna essere persone vere, serie e fare il proprio lavoro». Poi parla dei tifosi: «A uno che è abbonato da 40 anni non gli posso dire io cosa sia la Lazio anzi è lui che deve spiegarlo a me. Sono a disposizione di tutti per cercare di trovare soluzioni». Adesso vuole aprire un dialogo costruttivo: «Chi ama la Lazio sa che questo muro contro muro non fa bene a nessuno. Criticare è giusto soprattutto da parte di chi fa dei sacrifici e spende soldi di tasca propria ma cercare la polemica per forza è puerile».

Lui nello spogliatoio, Tare dovrà fare il diesse a tempo pieno: Dovremo interagire continuamente come già stiamo facendo. Io sto con la squadra, il mercato è roba sua». Il messaggio ai giocatori è chiaro: «Ho spiegato che esigo rispetto per le regole e per me, perché io ne porto a loro. Noi siamo a disposizione 24 ore al giorno e loro dovranno ripagarci dando il massimo in campo con gli atteggiamenti giusti». In chiusura minimizza il caso Keita-Lulic: «È una cosa che non si dovrebbe mai fare, ma durante i ritiri succede sempre che due ragazzi esagerino. Non è stato un gesto in relazione a chissà cosa ma siamo semplicemente stanchi».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 29 Luglio 2016, 08:49

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