Buffon: «Squalificare Destro non è giusto,
ma se non vinciamo noi è uno smacco»

Buffon: «Squalificare Destro non è giusto, ma se non vinciamo noi è uno smacco»

di Luca Pasquaretta
MILANO - Svestiti i panni di superman, Gigi Buffon si è infilato quelli di "proprietario, non manager" del gruppo Zucchi, ma anche pomeriggio a milano ha parlato di calcio, comunque da numero uno della Juve e della nazionale. Senza peli sulla lingua con grande obiettività.



Buffon 4 giornate a Destro , non sembrano un'esagerazione?

"Non voglio entrare in questa problematica, non la reputo giusta, sicuramente se dovesse una squadra come la Roma perdere un giocare importante come lui mi dispiacerebbe. E lo dico anche per noi, è bello veder giocare i giallorossi, stanno producendo un ottimo calcio, il campionato sarebbe più avvincente"



Marotta ha precisato che in caso di scudetto sarebbe 32 e ha citato la frase di Trapattoni, non dire gatto se non ce l'hai nel sacco:

"Sottoscrivo tutto. Dovremo stare attenti, perché dietro a noi c'è una squadra in grande crescita, di enorme valore che ci crede. Hanno la forza di vincere tutte le partite da qui alla fine. Dovremo fare i giusti calcoli".



Scudetto con 100 punti, ci credete ancora?

"A me come ai miei compagni non interessa nulla di superare quota 100. Vogliamo il terzo scudetto consecutivo perché coronerebbe il sogno di tutti noi, e sarebbe il giusto riconoscimento per 3 anni memorabili"



Il rilancio del made in Italy in Europa passa per la Juve?

"Dovremo stare attenti, il Lione è una squadra molto matura, ha esperienza europea decennale, la vittoria dell'andata di misura non ci lascia tranquilli, perché veniamo da un periodo di partite in cui abbiamo giocato moltissimo, senza diversi giocatori infortunati".



In Champions per colmare il gap cosa serve alla Juve?

"Cominciamo a vedere come finirà questa Europa League, il miglior viatico per ritrovare il giusto feeling con le coppe sarebbe vincere qualcosa a livello internazionale, se dovessimo riuscirci ci darebbe sicurezza".



Sarebbe uno smacco non arrivare in finale di Coppa a Torino?

"Sarebbe uno smacco non vincere lo scudetto, per mille e più motivazioni, c'è ancora tempo, da qui alla finale o alla semifinale, magari assaporeremo già il tricolore".



Si può dire che questa Juve Tevez-Llorente dipendente?

"Il loro apporto è stato determinante, ci hanno permesso di migliorare ulteriormente un organico di base molto forte. In certi momenti della stagione Carlos ci ha trascinato a livello di personalità di rabbia agonistica, di voglia di vincere. Andando avanti anche Fernando si è integrato molto bene e ha segnato gol pesanti"



Anche lei non è stato da meno?

"Da ottobre, dopo Firenze, credo di aver disputato una delle mie migliori stagioni in assoluto da quando gioco. Questo mi dà soddisfazione, perché se lo fai a 25 anni pensano che sia scontato e dovuto, tutti aspettano il cedimento e il crollo a 3 anni, mi godo il momento".



Ai gufi cosa si sente di rispondere?

"Nulla, piuttosto darei il giusto merito alla Roma, è il nuovo che avanza, che ha sorpreso, sta dimostrando di essere una squadra di un enorme valore e potenziale, ancora inespresso in parte, ci deve far capire che è realmente un avversario temibile e pericoloso, a loro dà convinzione. Forse, anzi, mi auguro, che non vincano quest'anno, in futuro ci daranno filo da torcere".



Si aspettava un Napoli a 20 punti?

"Hanno cambiato moltissimi giocatori, la filosofia di gioco. Non è una cosa grave, avranno tempo e modo. Non è facile vincere".



Dal San Paolo al Tardini, come definirebbe con un aggettivo la settimana di De Laurentiis?

"(risata, ndr). E' innamorato propria squadra, non gli vivo accanto".
Ultimo aggiornamento: Martedì 8 Aprile 2014, 21:23