Inter-Milan, Inzaghi: «Se vinci il derby mandi un messaggio». Poi la frecciatina al veleno

Inter-Milan, Inzaghi: «Se vinci il derby mandi un messaggio». Poi la frecciatina al veleno

di Redazione web

Il bello di poter scegliere alla vigilia di un derby non decisivo ma che permette di mandare «un bel messaggio» in caso di vittoria e soprattutto scrivere la storia del club nerazzurro. Simone Inzaghi si crogiola nell'imbarazzo della scelta di una rosa che gli permette di lasciare in panchina un giocatore come Davide Frattesi.

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Domani c'è un derby che regalerà la vetta della classifica, preparato troppo in fretta a causa degli impegni delle Nazionali - «situazioni con cui dobbiamo convivere» - e dal peso specifico meno rilevante degli ultimi disputati. È ancora presto per fare valutazioni. Lo fa capire Inzaghi quando, togliendosi qualche sassolino dalla scarpa, ricorda ironico che «fino a poco fa si diceva che l'Inter si era indebolita avendo ceduto giocatori importanti, ora dopo tre partite sembra che debba vincere l'Europeo anche se è l'Italia a giocarlo».

Insomma serve equilibrio nei giudizi. «Il Milan ha ben impressionato in queste prime partite così come l'Inter. Arriviamo bene, è solo la quarta giornata, ma è una partita importante che vogliamo fare nel migliore dei modi. Sono due squadre che si sono rinnovate - spiega l'allenatore - che hanno cambiato, che sono partite bene con la propria identità. Non è una partita decisiva, ma sappiamo quanto è importante».

L'Inter ha l'occasione di sbriciolare l'ennesimo record conquistando il quinto derby consecutivo. Mai accaduto nella sua storia. Numeri da capogiro, ma che non devono condizionare. «Sono orgoglioso dei risultati ma non andranno in campo i precedenti.

Non abbiamo timori guardando le statistiche. Siamo consapevoli che con la sosta non si è lavorato al meglio, dovremo far riposare chi ha viaggiato con le nazionali...», avverte Inzaghi. Pretattica? Possibile. Perché nonostante abbia visto Lautaro Martinez «solo per mezz'ora» prima della rifinitura e che alcuni giocatori siano rientrati all'ultimo come Sanchez, l'Inter non dovrebbe stravolgere l'assetto che gli ha permesso di dominare nelle prime tre partite. «Dubbi di formazione ce ne sono sempre, oggi ancor di più, alcuni hanno giocato 180' e altri 45'. Ho dubbi e faremo la rifinitura, poi il risveglio muscolare e sceglierò».

Tutti scalpitano. È una partita troppo sentita. Frattesi si è messo in mostra duettando bene con Barella in Azzurro e firmando la vittoria cruciale contro l'Ucraina. Ma è difficile scalfire la coppia Barella Mkhitaryan. «Davide è un giocatore che abbiamo voluto tutti fortemente all'Inter, si è inserito benissimo con noi. Lavora da due mesi molto bene con i compagni. Chiaramente devo fare delle scelte e sono molto contento di doverle fare. Barella e Frattesi hanno già giocato insieme. Sono simili, ma possono coesistere. Vedremo, l'unico mio problema è scegliere per il bene dell'Inter poi chi giocherà lo vedremo di volta in volta».

Ci sarà probabilmente spazio per tutti, perché da domani l'Inter darà via ad un tour de force di sette partite in tre settimane e mercoledì c'è già la trasferta di Champions contro la Real Sociedad. Arrivarci con il sorriso stampato di un quinto derby consecutivo vinto, avrebbe tutto un altro effetto. Inzaghi lo sa, San Siro è pronto con la bolgia del tutto esaurito. Occhi su Leao che può far male, mentre Lautaro si scalda pronto a far male - ancora una volta - ai rossoneri.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 15 Settembre 2023, 18:01

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