Dopo l'indignazione, si passa ai fatti per il caso Maignan. La Polizia di Stato di Udine, nel corso delle indagini per gli episodi di razzismo verso il portiere del Milan durante la sfida del Bluenergy Stadium di domenica, grazie al supporto dell'impianto di video-sorveglianza nell'impianto friulano, ha individuato una prima persona colpevole di insulti a sfondo razzista. Si tratta di un quarantaseienne della provincia di Udine, già conosciuto alle forze dell'ordine, che è stato deferito in stato di libertà alla Procura. Il Questore ha emesso nei suoi confronti un Daspo di cinque anni, mentre l'Udinese è stata ancor più netta: «L'uomo sarà, a tempo indeterminato, bandito dal nostro stadio con effetto immediato».
Ma non finisce qui: ora si sta cercando di scovare gli altri colpevoli proprio grazie alle immagini dell'impianto e quelle tv, oltre agli interrogatori degli steward dell'impianto. E c'è attesa ora per le decisioni martedì del Giudice Sportivo Gerardo Mastrandrea, che sarà chiamato a valutare per prima cosa il referto arbitrale e degli ispettori della Procura: il rischio è la chiusura di uno o più settori dello stadio per una o più partite, ma non si esclude la chiusura per intero dell'impianto, anche se è possibile la condizionale vista la collaborazione del club friulano in questa vicenda.
Nel frattempo si è mosso il mondo della politica, con il Parlamento che ha condannato in maniera unanime quanto accaduto a Udine. Mentre il sindaco della città friulana ha proposto: «Pronti a dare la cittadinanza onoraria a Maignan. Lunedì il via dal Consiglio comunale».
Ultimo aggiornamento: Martedì 23 Gennaio 2024, 06:40
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