Gattuso ringhia: «Milan, dobbiamo sacrificarci»

Gattuso ringhia: «Milan, dobbiamo sacrificarci»

di Luca Uccello
MILANO - In un momento di forte incertezza sul futuro rossonero la firma di Alessio Romagnoli è un segnale forte, di quelli che rimettono il sorriso a chi ha il Diavolo nel cuore. «Credo nel progetto e spero di continuare tantissimi anni qui, di vincere tanto e di riportare il Milan nei posti in cui merita di stare». Un rinnovo fino al 2022 (con cospicuo adeguamento) ufficializzato ieri ma che era già messo nero su bianco prima del ritiro azzurro. 
Un firma che riempie di orgoglio Marco Fassone («Inizia la stagione con la conferma di un pilastro del futuro»), un colpo che rilanciano le quotazioni anche di Mirabelli messo sotto accusa per il passato mercato. «È una cosa straordinaria tenere Alessio, non ha battuto ciglio nel legarsi al Milan. Non ha mai ascoltato una sirena, anche se ce ne sono state tantissime. Devo dire bravo al ragazzo che reputo uno dei migliori al mondo, sono sicuro non sarà l’ultimo rinnovo, farà tantissimi anni al Milan».
Con Romagnoli c’è, salvo clamorosi ripensamenti, la riconferma anche di Bonucci. A destra si attende Conte, a sinistra ci sarà Strinic. Uomini che garantiscono a Gattuso, presente per il secondo giorno consecutivo a Casa Milan, maggiori soluzioni tattiche. «Si parte dalla difesa a 4, ma qualche volta si può giocare anche a 3. Senza dubbio in questi mesi l’arma in più è stato lo spogliatoio, la squadra, la voglia e la mentalità dei ragazzi, si riparte parte da tutto questo - dice Gattuso -. Speriamo che dal mercato arrivi qualcuno che abbia la stessa voglia e la stessa mentalità». Poi una promessa: «L’asticella va alzata dal primo giorno di ritiro: bisogna avere voglia di lavorare e non accontentarsi mai. Mi aspetto qualcosa in più anche da me».

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 6 Giugno 2018, 06:00

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