L'Italbasket non fa il miracolo: vince la Serbia.
Domenica gli ottavi alle 18.30 contro Israele

L'Italbasket non fa il miracolo: vince la Serbia. Domenica gli ottavi alle 18.30 contro Israele

di Domenico Zurlo
BERLINO – Stavolta niente imprese né miracoli, ma un ko che comunque non fa troppo male. L’Italbasket saluta Berlino con una sconfitta, purtroppo netta (più di 100 punti al passivo non li subivamo dal preolimpico del ’92) per quanto indolore, dato che la qualificazione agli ottavi di finale in programma a Lille era già stata ottenuta con i due successi contro Spagna e Germania.



Troppo forte la Serbia di Djordjevic per i rimaneggiati azzurri, che oltre a capitan Datome hanno dovuto fare a meno anche di Marco Belinelli, l’eroe delle ultime due serate, vittima di un problema muscolare e tenuto a riposo da Pianigiani. Che contro gli slavi ha allungato le rotazioni, dando minuti anche ai poco (o niente) utilizzati Polonara e Della Valle, e risparmiando anche lo stesso Gallinari, in panchina per gran parte del secondo tempo, quando il match aveva già preso pieghe spiacevoli.



Gli slavi si sono dimostrati, se ce n’era bisogno, una corazzata, assolutamente candidata alla vittoria finale: oltre al solito Bjelica (19 punti), a fare la parte del leone ci ha pensato il play Teodosic, 26 punti e 8 assist, che ha fatto malissimo alla difesa azzurra, come già Schröder 24 ore prima. «Anche se avevamo qualche assenza pesante, siamo entrati in campo per vincere – le parole a fine gara di Gentile, 19 punti – ma bisogna riconoscere che la Serbia è una grande squadra, ci è stata superiore ed ha vinto con merito».



Oggi il giorno di riposo, per permettere alle 16 nazionali qualificate nei 4 gironi giocati a Berlino, Montpellier, Riga e Zagabria di trasferirsi a Lille per la fase finale. Insieme alla Francia campione in carica, che avrà anche il fattore campo dalla propria parte, le favorite per il titolo continentale saranno senza dubbio la Croazia di Hezonja, la Grecia di Spanoulis e, ovviamente, la stessa Serbia. E l’Italia? Pur senza Datome, gli azzurri hanno già dimostrato di potersela giocare senza paura anche con le “grandi”: basterà riproporre, anche al Pierre Mauroy di Lille, lo stesso spirito delle ultime due vittorie. Sognare non costa nulla.



LA PARTITA Pianigiani rinuncia a Belinelli, ancora acciaccato dal prepartita contro la Spagna: inutile rischiarlo, a ottavi già ottenuti. L’Inizio serbo è tambureggiante: 8-0 in un amen, con due schiacciatone di Kuzmic. Gallinari da tre e Bargnani in entrata rispondono subito, e prendono fiducia anche in difesa. A prendere il controllo della situazione è Teodosic, che guida praticamente da solo il parziale serbo fino al massimo vantaggio (10-22 a 3’ dalla prima sirena). Aradori e Hackett firmano la reazione azzurra: controparziale di 7-0 e 6 punti di svantaggio a fine primo quarto (19-25).



Parziale che continua anche nel secondo periodo, con una tripla di Melli e un tiro dalla media di Bargnani (24-27). Djordjevic fa rientrare Teodosic e Radulijca per contrastare il ritorno azzurro: Della Valle, ai primi minuti in questo Eurobasket, mette dentro da tre il primo pallone che gli arriva tra le mani, prima che proprio Radulijca capitalizzi con 4 punti in fila il mismatch su Melli (27-35).







La Serbia prende ritmo in attacco, e per l’Italia sono dolori: ancora Teodosic, un mostro nel primo tempo (19 già all’intervallo) e poi Bjelica allungano sul +11 (31-42): i nostri soffrono in difesa, Kalinic la mette sulla rissa sbracciando su Gallinari, ma sbaglia cliente, perché il Gallo all’azione successiva lo uccella col canestro e fallo del -8 (40-48 e terzo per il numero 10 serbo) con cui va alla pausa lunga.



Teodosic continua a predicare pallacanestro (7 assist), pur concedendo qualcosa in difesa a un incisivo Cinciarini: un parziale di 8-0, chiuso da una tripla di Bogdanovic, ci fa malissimo (48-63). Ma l’Italia non perde la testa, in tutti i suoi effettivi: entra anche Polonara, che dalla media ci riavvicina a undici punti (54-65). Ma gli slavi sono una grande squadra e lo dimostrano: altro strappo e a fine terzo quarto il tabellone dice 59-74, col tap-in sulla sirena di Radulijca.



La musica non cambia nemmeno negli ultimi 10 minuti, anzi: i serbi sono determinati a chiudere la pratica, e lo fanno, allungando a +19 con l’ennesima tripla di Teodosic (26 punti e 8 assist in 26 minuti, un mostro) e con lo scatenato Bjelica, spento nella prima metà, devastante nella seconda. Il risultato finale di 82-101 non rende comunque giustizia agli azzurri, pienamente in partita per tre quarti di gara, e che risparmiano le energie nel finale, già certi del terzo posto.



Si va a Lille dunque: domenica alle 18.30 la sfida contro Israele, seconda del gruppo A. Il percorso è durissimo, ma il sogno azzurro continua.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 11 Settembre 2015, 10:03
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