Serena Williams soffre e domina a Parigi:
terzo successo in finale sulla terra rossa

Serena Williams soffre e domina a Parigi: terzo successo in finale sulla terra rossa

di Angelo Mancuso
PARIGI – Più forte anche della febbre e della tosse. Avrà fatto un po’ di cinema, ma Serena Williams trionfando al Roland Garros per la terza volta a distanza di 13 anni dalla prima, ha dimostrato che non la batti neppure se è al 50 per cento o giù di lì. Ha sofferto per l’intero torneo cedendo alla fine cinque set, tanti per una come lei (per. E’ arrivata alla finale senza allenarsi il giorno prima, chiusa in un camera d’albergo per recuperare energie e salute (almeno lo ha detto lei), evitando anche di presentarsi in conferenza stampa. Quindi oggi è entrata sul Philippe Chatrier e ha spazzato via Lucie Safarova. 28enne mancina di Brno, alla prima finale di Slam: 6-3 6-7 (2) 6-0 dopo due ore e un minuto.



Una vittoria teatrale, come lo è stato tutto il torneo della Williams. Era avanti 6-3 4-1, si è disunita e ritrovata nel terzo set. Per circa un’ora la supremazia della Williams non è mati stata in discussione. Fin quando lei stessa, evidentemente non al meglio, ha provato a metterla in discussione. Nel primo parziale Serena ha subito preso il largo e chiuso 6-3 al proprio turno di battuta dopo aver già avuto un set point sul 5-2. La ceca non riuscivaa a prendere le misure al servizio potente dell’americana, soprattutto quando Serena serviva da destra ad uscire sul rovescio bimane della ceca. Break in apertura della numero uno del mondo anche nella seconda partita, bis nel quinto game grazie ad una risposta incrociata vincente di rovescio (4-1) e match che sembrava in dirittura d’arrivo. Invece la statunitense ha regalato il primo contro break con due doppi falli di fila (2-4) e il secondo con un altro doppio fallo (4-4). La Safarova ha preso coraggio, ha effettuato il sorpasso (5-4) e ha fatto suo nettamente il tie break: 7-2. Nel terzo e decisivo set Lucie è addirittura volata sul 2-0, poi Serena, come una belva ferita, ha reagito con rabbia (si è pure beccata un warning per una parola oscena). Sei game consecutivi e braccia levate al cielo.



Per la 33enne californiana era la 24esima finale di Slam: ha conquistato 20 titoli. Aveva già staccato Chris Evert e Martina Navratilova, ora ha superato anche Helen Wills Moody, grande avversaria di Suzanne Lenglen. Le mancano due successi per agguantare i 22 di Steffi Graf, mentre Margaret Court è più lontana a quota 24. Ma Serena, se manterrà le giuste motivazioni, ha tutte le possibilità di raggiungerla.




Ultimo aggiornamento: Sabato 6 Giugno 2015, 17:34