Sci: Goggia trionfa a Crans Montana, Paris torna sul podio a Kitzbuhel a un anno dall'infortunio

Sci: Goggia trionfa a Crans Montana, Paris torna sul podio a Kitzbuhel a un anno dall'infortunio

di Massimo Sarti

Se Marta Bassino è la dominatrice stagionale nello slalom gigante (quattro vittorie su cinque gare disputate), Sofia Goggia si candida allo stesso ruolo in discesa: tre successi e un secondo posto per la campionessa olimpica della specialità. La bergamasca non ha tradito le attese sulla pista svizzera di Crans Montana, imponendosi con 20 centesimi di vantaggio sulla ceca Ester Ledecka (che si divide tra le gare di Coppa del Mondo di sci alpino e di snowboard) e 57 sulla statunitense Breezy Johnson. Per Goggia è il decimo successo in carriera in Coppa del Mondo, una doppia cifra incoraggiante in vista della seconda gara di domani sul pendio elvetico e, più a lunga gittata, in vista dei Mondiali di Cortina di febbraio.

«Only the brave!», ama dire SuperSofi. «Solo i coraggiosi». Lei è così, o tutto o niente. O passaggi mozzafiato per mangiare tempo alle avversarie, o grossi errori. Da tanto tempo, per fortuna, le “Goggiate” sono poche. E dopo il cuore in gola che si ha sempre nel seguire le sue evoluzioni, arrivano grandi soddisfazioni. Anche a Crans Montana, pista corta dove è complicato recuperare da ogni minima incertezza. Gara poi condizionata dal vento. Goggia domina la classifica di Coppa del Mondo di discesa con 380 punti (sui 400 disponibili) davanti ai 240 di Breezey Johnson. La graduatoria generale vede invece la leadership della slovacca Petra Vlhova con 825 punti.

Marta Bassino è terza a quota 623, Sofia Goggia quinta a 554.

Sofia Goggia azzurra-jet nella giornata in cui ritroviamo dopo un anno buio l'azzurro-jet Dominik Paris, terzo nella discesa austriaca di Kitzbuhel (recupero di Wengen), alle spalle dello svizzero Beat Feuz, vincitore, e dell'idolo di casa Matthias Mayer. Il 31enne altoatesino ha nel suo palmares tre trionfi in discesa e uno in superG sulla mitica Streif, ma questo podio vale come un successo. Perché è il primo dopo il grave infortunio al ginocchio destro (rottura del legamento crociato anteriore) rimediato un anno e un giorno fa (era il 21 gennaio 2020) proprio mentre si stava allenando per Kitzbuhel ed era in condizioni di forma impressionanti. Un podio ricco di emozioni per Paris, che domani proverà a chiedere al suo fisico e alla Streif ancora qualcosa in più.

Anche in Austria il vento ha costretto gli organizzatori a varie interruzioni e a chiudere la gara dopo la discesa del pettorale numero 30. In più ci sono state due paurose cadute. Lo statunitense Ryan Cochran-Siegle è piombato nelle reti di protezione più o meno nello stesso punto, sulla micidiale diagonale della Hausbergkante, in cui nel 1995 l'azzurro Pietro Vitalini le scavalcò in un volo che fece epoca. Spettacolare caduta sul traguardo anche per lo svizzero Urs Kryenbuehl. Entrambi sono stati soccorsi con l'intervento dell'elicottero.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 22 Gennaio 2021, 15:34
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