Raffaele Di Maggio vince i Mondiali disabili
e batte il record nazionale dei normodotati -Foto

Raffaele Di Maggio, l'atleta disabile più veloce dei normodotati

di Enrico Chillè
Non ha ancora compiuto 15 anni e sin dalla nascita soffre di disturbi dell'apprendimento e dislessia. La vita, finora, non è stata facile per Raffaele Di Maggio, ma lo studente palermitano, quasi per caso, sembra aver trovato comunque la sua strada. A fine marzo, infatti, si è laureato campione mondiale Inas sui 60 metri, categoria riservata ad atleti con disabilità in cui ha sbaragliato rivali anche di dieci o quindici anni più grandi di lui. Nella gara, infatti, ha superato il francese Massianga, ma è il tempo registrato ad essere clamoroso: 7"11, record assoluto per la categoria cadetti (14-15 anni) a livello italiano. Nessun atleta, nemmeno tra i normodotati, all'età di Raffaele corre come lui.

A raccontare la storia di Raffaele è Il Fatto Quotidiano, che ha anche intervistato lo studente e il suo allenatore, Orazio Scarpa. «In realtà io sarei il suo professore di educazione fisica e di sostegno. Raffaele ha gravi difficoltà nell'apprendimento e questo ha rallentato il suo percorso di studi, costringendolo a ripetere un anno. Tutti gli vogliono bene, ma lui percepiva con disagio la sua diversità» - racconta l'uomo - «Di tante cose che i suoi compagni facevano in palestra, lui non riusciva a fare nulla come gli altri. Però poi ho scoperto la potenza della sua corsa, e da lì ha trovato gli stimoli per reagire e svagarsi».

 



Dopo le prime gare, a livello locale, Orazio e Raffaele hanno prima girato l'Italia e poi hanno deciso di partecipare anche ai Mondiali, culminati con lo storico trionfo del mese scorso. Orazio è incredibilmente felice per il suo allievo: «La corsa è l'attività più naturale e innata dell'uomo. Lui nei movimenti è goffo e si vede, ma è velocissimo. Eppure, nonostante il record, credo che lui non sia un vero e proprio sprinter: lo vedrei meglio sui 200 o i 400 metri, ha un'ottima resistenza». La storia di Raffaele fa subito pensare a Forrest Gump, ma lui già si sente un po' atleta e si ispira a Pietro Mennea, sognando di diventare una nuova 'Freccia del Sud'. Dopo i Mondiali è stato anche ricevuto al Quirinale dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella insieme ad altri atleti paralimpici. Intanto, il prossimo anno dovrà iniziare le scuole superiori e si vuole iscrivere ad agraria, per seguire le orme del padre giardiniere. Anche se il sogno è un altro: «Vorrei la nazionale, vi immaginate come sarebbe bello andare, magari, alle Olimpiadi?». La Fidal lo sta seguendo con attenzione, ma Orazio è cauto: «Dipende da tante cose, come lo sviluppo fisico e mentale. Raffaele ha dei problemi posturali che potrebbero peggiorare aumentando i carichi di lavoro, la federazione sta investendo per garantirgli controlli e salute. Ora continuerà ad allenarsi in Sicilia, le cose più importanti sono il suo percorso personale e la sua serenità mentale». 
Ultimo aggiornamento: Venerdì 22 Aprile 2016, 22:11
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