Race for the Cure, il ritorno dopo il record
​del 2015: ecco come partecipare -Video

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di Emiliana Costa
È partito il conto alla rovescia per la Race for the Cure 2016, la corsa solidale per la lotta ai tumori del seno, organizzata da Komen Italia e di cui Leggo è media partner. L'evento, giunto alla 17esima edizione e presentato ieri a Roma nella Sala d'Onore del Coni, si svolgerà domenica 15 maggio al Circo Massimo.

Tanti i modi per partecipare alla cinque chilometri. Ci si può iscrivere con un contributo minimo di 15 euro nei punti attivi in tutta la città e segnalati sul sito www.raceroma.it. Oppure si può aderire direttamente al Villaggio della Salute, l'iniziativa dedicata alla prevenzione che aprirà i battenti venerdì 13 maggio e resterà attiva fino allo svolgimento della gara. E proprio al Villaggio della Salute sarà possibile effettuare screening gratuiti o partecipare alle attività legate al benessere psico-fisico. Dai corsi di yoga a zumba.Novità nel percorso della mini-maratona. Quest'anno il nastro di partenza è stato spostato in via Petroselli, davanti alla Bocca della Verità. Nel 2015 sono stati oltre 60mila i podisti che hanno corso dal Colosseo a Caracalla e per l'edizione numero 17 il pronostico è di quota centomila. Con i fondi raccolti, Komen Italia darà avvio a nuovi progetti di prevenzione del cancro alla mammella.

Alla presentazione dell'evento è intervenuto il presidente del Coni Giovanni Malagò: «La Race italiana afferma - rappresenta un'eccellenza ed è un bel veicolo di promozione della candidatura olimpica di Roma 2024». Sulla stessa linea, Riccardo Masetti, direttore del Reparto di Senologia del Policlinico Gemelli e presidente di Komen Italia: «Sono entusiasta per l'affetto che circonda la manifestazione, ma c'è ancora tanto da fare. Ogni anno in Italia 48mila donne si ammalano di tumore al seno e in 12mila perdono la vita».Presenti anche le madrine della Race. Maria Grazia Cucinotta ricorda l'importanza della prevenzione e Rosanna Banfi replica alle parole di Eleonora Brigliadori contro la chemioterapia. «Nessuno conclude - deve permettersi di spaventare migliaia di persone. Curarsi è fondamentale e la paura uccide più della malattia».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 6 Maggio 2016, 19:25
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