Telescoppio - 'Burning Bush', la Primavera
di Praga ben raccontata ma non seguita

Telescoppio - 'Burning Bush', la Primavera ​di Praga ben raccontata ma non seguita

di Fabio Maccheroni
Soltanto un misero 2,66% di share per La fiaccola numero uno, come si definiva Jan Palach, il ragazzo che si diede fuoco il 16 gennaio 1969 per protestare contro la repressione sovietica seguita alla Primavera di Praga.





La miniserie Burning Bush - Il fuoco di Praga (Raitre), aveva una concorrenza impossibile, un fuoco incrociato (Raiuno-Canale 5) con Madre Aiutami e La vergogna e il peccato. In campo Virna Lisi suora e Manuela Arcuri, nostalgia e fotoromanzo. Storia contro massima fiction e massima non-storia. Impegno contro buonismo e massimo disimpegno. Ma viste anche le recenti ricostruzioni storiche di vicende italiane, Burning Bush (regia di Agnieszka Holland) insegna qualcosa.



Come la settimana scorsa Generation War (sempre su Raitre), in cui i tedeschi si confrontano con il nazismo. In queste riletture i carri armati sono credibili, non c’è l’immancabile ricorso al focolare domestico, al buonismo per scongiurare il pericolo di scivolare fuori dallo stereotipo film-tv. Sembra quasi tutto vero, anche il freddo.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 17 Febbraio 2014, 08:21
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