Renato Pozzetto ricorda la moglie Brunella, morta 15 anni fa: «Mi manca tanto, penso a lei in continuazione»

Renato Pozzetto è vedovo ormai da 15 anni ma non c'è un solo giorno in cui non pensi all'unico amore della sua vita

Renato Pozzetto ricorda la moglie Brunella, morta 15 anni fa: «Mi manca tanto, penso a lei in continuazione»

di Redazione Web

Nostalgia canaglia. Renato Pozzetto sa bene che è così, si intuisce dalle sue parole quando parla della moglie Brunella Gubler, scomparsa il 21 dicembre del 2009 all'età di 69 anni. Il loro amore è durato più di 40 anni, anche se si conoscevano da molto più tempo, da quando avevano solo 16 anni. 

Brunella non ha mai amato stare sotto i riflettori e di lei si hanno sempre avuto poche informazioni, se non quelle rivelate dal marito. Di recente l'attore ha parlato a cuore aperto di una ferita ancora aperta: la morte di sua moglie, confessando di sentirne ancora tanto la mancanza e di «pensare a lei in continuazione».

Il libro autobiografico

Renato Pozzetto compirà 84 anni il prossimo 14 luglio e per onorare i suoi tanti anni di carriera ha deciso di scivere e pubblicare un libro che ripercorre la sua infanzia, la Milano del dopoguerra, ricorda le canzoni scritte, i film e il rapporto con Enzo Jannacci. Mentre scriveva della sua vita aveva la percezione di ascoltare quelle storie per la prima volta, come se qualcuno le avesse vissute al posto suo e gliele stesse narrando. «Ho cercato di essere onesto nel descrivere le storie preziose della mia vita», ha spiegato in un'intervista al Corriere dellla Sera.

Il ricordo della moglie

Il libro autobiografico si intitola "Ne uccide più la gola che la sciarpa" e racconta aneddoti, storie, momenti felici e alcuni anche un po' tristi.

Nello scrivere la storia della sua vita, l'attore non può non citare l'amata moglie Brunella, con cui è convolato a nozze nel 1967 e dalla quale ha avuto due figli, Gicomo e Francesca.

Su Brunella ha detto che è stata l'unica persona della quale si è mai innamorato. Il loro è stato un amore lungo, durato una vita intera. «Ha allevato i nostri figli, sacrificandosi, dedicando pazienza e speranza anche a me. Era dotata di senso dell’umorismo... rideva mentre provavamo i nostri testi, a casa - poi confessa - Penso a lei in continuazione e credo che avrei potuto darle di più», ha raccontato.


Ultimo aggiornamento: Giovedì 25 Gennaio 2024, 16:26
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