Luca Argentero agente segreto innamorato in
Ragion di Stato: stasera e domani su RaiUno
di Donatella Aragozzini
Ci parli di questa fiction.
«L'intreccio è particolare, non si sa mai chi sono i buoni e chi i cattivi, come succede spesso nella vita. Interpreto un agente dell'Aise impegnato in una missione in Medio Oriente, dove il mio superiore viene sequestrato dagli estremisti. Un trafficante d'armi ci aiuterà nelle trattative per la liberazione, ma io dovrò proteggere la moglie, con la quale nascerà un amore fortissimo. Al di là della ragion di Stato».
Il tema principale è quindi il terrorismo?
«Più che altro lo spionaggio, perché raccontiamo persone pronte a sacrificare la propria vita per la nazione e per la bandiera, in gran segreto e senza potersi prendere i meriti. E la libertà, che ognuno dei personaggi in un modo o nell'altro insegue».
Un ruolo diverso da quelli che ha interpretato finora.
«Ogni ruolo nuovo mi piace, ma la parte action ha scatenato il dodicenne che è in me: saltare con un fucile finto in mano è la parte ludica, entusiasmante. Sul set avevamo un maestro d'armi che coreografava le scene d'azione».
Sul grande schermo la vedremo presto protagonista di due film.
«Sì, il 19 febbraio esce Noi e la Giulia di Edoardo Leo, dove recito in piemontese: è un film che vi stupirà perché in Italia la commedia corale si è un po' standardizzata, mentre questa storia, che ha per protagonisti quattro amici, è molto particolare. E poi ho appena finito di girare Poli opposti di Max Croci, che invece è la commedia romantica per eccellenza, per far sbattere gli occhioni a cuore delle fanciulle e intrattenere i fidanzati costretti ad accompagnarle».
Da qualche mese è impegnato anche come direttore artistico del canale web Megatu.be: di che si tratta?
«È un canale web costruito da zero da un lato con l'idea di offrire film in streaming legale gratuito, dall'altro per dare voce, con produzioni web native libere da ogni vincolo di formato o di genere, a giovani story teller che devono crescere e per farlo hanno bisogno di lavorare».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 12 Gennaio 2015, 09:53
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