Paolo Rossi e Molière, l'anatomia
del comico al Piccolo Teatro Strehler

Paolo Rossi e Molière, l'anatomia ​del comico al Piccolo Teatro Strehler

di Olga Battaglia
Anatomia dell'arte comica nella forma di un viaggio avanti e indietro nel tempo che, dal Seicento di Molière, ci catapulta in questo nostro bislacco e confuso presente. Più in forma e scatenato che mai, Paolo Rossi torna in scena con “Molière: la recita di Versailles”, scritto insieme a Stefano Massini e Giampiero Solari, che firma anche la regia da domani e fino al 24 gennaio al Teatro Strehler.


Al centro c'è ovviamente il grande drammaturgo francese, la sua vita e le sue opere (in particolare “L'impromptu de Versailles”), a cui Paolo Rossi rende omaggio riconoscendosi nella genealogia dei capocomici che si fanno beffe del potere. Ma non finisce qui, perché in questo brillante gioco teatrale, si annidano riflessioni e divagazioni sul mestiere del far ridere e sull'arte della scena, tra tradizione e inquietudini contemporanee.

Immaginando una sgangherata compagnia costretta ad allestire in fretta e furia uno spettacolo per compiacere il potente di turno, Paolo Rossi e i suoi compagni di avventura (tra cui Lucia Vasini e i musicisti I virtuosi del Carso) divertono e si divertono a raccontare splendori e miserie dei guitti di ieri e di oggi. Sullo sfondo ci sono Molière e la commedia dell'arte, il risultato è un esilarante corto circuito temporale che incalza a colpi di provocazioni e paradossi. Perché qui «si recita nella vita ma si è veri sul palco».
Parola di Paolo Rossi.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 13 Gennaio 2016, 09:52
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