Blue Tooth, al Teatro della Cometa
il monologo di Francesco Pannofino

Blue Tooth, al Teatro della Cometa il monologo di Francesco Pannofino

di Giancarlo Leone
P resta voce vellutata e fascino a George Clooney, Denzel Washington e Mickey Rourke, ed è diventato strafamoso di suo con la fiction demenziale Boris. Ora Francesco Pannofino affronta un monologo, la nuova commedia di Gianni Clementi, Blue Tooth, per la regia di Claudio Boccaccini.

Il titolo?
«È dell’autore, come simbolo della comunicazione ed è azzeccato perché oggi la tecnologia la fa da padrona e bisogna essere sempre connessi con gli altri. U un modo come un altro per curare le nostre relazioni».

Il suo personaggio?
«Uno che, per campare, fa la statua vivente di Sancho Panza che sta aspettando quel deficiente del cognato, Don Chisciotte, secco e longilineo. Siccome non arriva lui, per passare il tempo, è costretto a parlare da solo e fa riflessioni sulla vita, sulla solitudine, sulla moglie. È un antieroe un po’ sfigato, ma posso assicurare che si ride molto».

C’è una morale?
«Non ho l’abitudine di lanciare messaggi dalle commedie che interpreto. In scena sono solo un personaggio. Sarà il pubblico a captare eventuali messaggi».

Il suo rapporto con computer e cellulari?
«Il minimo sindacale. Li utilizzo per quello che mi servono, mandare mail, scrivere messaggi, telefonare. Se devo fare qualcosa di complicato chiedo aiuto a un amico che sa come togliermi dai problemi».

Attore, doppiatore, direttore del doppiaggio. Ha mai pensato di fare il regista?
«Sì, anche se è una grossa rottura di scatole, perché tutti vengono da te per ogni problema. Per il momento non ho tempo, so’ sempre in giro come ‘na trottola. Per fare il regista ci vuole il tempo per pensare, riflettere. Ora mi vorrei riposare. Vedremo».

C’è un personaggio che ancora le manca?
«Mi piacerebbe interpretare Don Abbondio, ma non lo farò mai. Quando ho un sogno, faccio sempre altre cose».

Progetti futuri?
«Il 28 aprile uscirà nelle sale il film di Tonino Zangardi, My father Jack, che mi vede protagonista con Matteo Branciamore, Eleonora Giorgi, Elisabetta Gregoraci. Ed in questi giorni sto finendo di doppiare Clooney nel suo ultimo film».

È il suo preferito?
«Lui e Denzel Washington».

Da chi vorrebbe essere doppiato dei due?
«Da George, non c’è dubbio».

Se non avesse fatto l’attore? «Mi sarebbe piaciuto fare il calciatore, giocavo bene, ma anche il giornalista; ma per farlo bisognava essere troppo furbi e io non lo ero».
Ultimo aggiornamento: Martedì 5 Aprile 2016, 09:17
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