Mattia Briga su Leggo: «Il modo semplice per uscirne»

Mattia Briga su Leggo: «Il modo semplice per uscirne»

di Mattia Briga
La lampada del salone si accende verso le 6 del pomeriggio, ed è il sole dentro casa. La doccia dopo l'allenamento in balcone (o nel giardinetto condominiale) è la pioggia di Marzo, sempre dentro casa. Non bisogna mai lasciarsi andare in queste situazioni, perché lasciarsi andare significherebbe perdere la dignità. E se la dignità è l'unica cosa che nessuno ti può rubare allora devi difenderla a tutti i costi. Tengo strette le cose che formano la mia quotidianità e cerco di farle con entusiasmo. Porto il cane a fare i suoi giri, faccio una bella spesa biologica online, scelgo una serie tv, leggo Tristessa di Kerouac, riprendo una canzone lasciata nel dimenticatoio e videochiamo mamma e papà. Cerco di non pensare al quando e ragiono sul come. «La PlayStation ti innervosisce» - dice la mia ragazza -. Menomale. Mi incazzo, ma è un'emozione. Non voglio annullarmi perché sto chiuso in casa, c'è altra gente chiusa in quattro mura e per alcuni non sono certo le mura di casa loro.
Ho voglia di un dolce. Faccio un Glovo ? No, me lo faccio da solo. Guardo la ricetta su Internet. Faccio il possibile. Di certo, se dovessi avere un guasto elettrico non ci metterei le mani solo per impegnare il tempo. Devo trovare un modo semplice per uscirne, come dicono i Verdena.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 27 Marzo 2020, 07:05
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