Jack Savoretti live in Italia:
il futuro del rock'n'roll è qui

Jack Savoretti live in Italia: il futuro del rock'n'roll è qui

di Stefano Prestisimone
E’ una delle grandi novità-rock di questo 2015, Jack Savoretti, talento italo-inglese al quale è facile pronosticare un futuro luminosissimo. Savoretti è in tournèe italiana e le ultime due date (stasera a Cava dei Tirreni, Mediateca Marte, martedì a Roma al Parco della Musica) sono un’occasione da non perdere per ascoltare live i brani di “Written in Scars” (BMG) uscito in Italia il 24 febbraio e probabilmente il miglior disco di questo inizio 2015 assieme all’ultima fatica di Mark Knopfler, “Tracker”. A fianco del giovane talento del rock internazionale ci sarà la sua band originale: i The Dirty Romantics, ovvero Pedro Vito Vieira De Souza, alla chitarra elettrica, Jesper Lind Mortensen, alla batteria e percussioni, Jean Berthon, al basso elettrico, e Henry William Bower-Broadbent, alle tastiere.



“Written in Scars” è un viaggio piacevolissimo del suono rock di Savoretti, che racconta storie semplici, a volte in modo nostalgico e introspettivo, ma sempre con un occhio al mercato discografico, vista l’immediatezza della sua proposta che non per questo risulta banale. Anzi. Per una volta la commerciabilità non è un difetto perché Savoretti ha gran talento e il risultato è una miscela con gli ingredienti nella giusta quantità e misura. Un percorso preciso come un cerchio che si apre sulle note malinconiche del brano “Bakt to me”, uno dei migliori del disco, con una ritmica contagiosa a sostenerlo, per arrivare a “Fight ‘till the end”, il brano di chiusura o come dice Jack Savoretti stesso: “il lucchetto che chiude la scatola e raccoglie la summa di tutto ciò che ho voluto raccontare nel disco”.



Tra i brani il cantautore italo-inglese ha voluto inserire una sua interpretazione di “Nobody ‘cept you”, brano poco conosciuto di Bob Dylan. Gli undici brani del disco segnano sicuramente uno dei punti più alti della carriera di Jack Savoretti che aveva però già dato negli anni scorsi ampia dimostrazione di qualità. I presupposti sono chiari: ritmiche contagiose e arrangiamenti curati nei minimi dettagli. E in primo piano c’è la simbiosi tra la chitarra acustica e la voce ruvida, di magnifica grana grossa di Jack Savoretti. Consigliatissimo.
Ultimo aggiornamento: Domenica 26 Aprile 2015, 10:28
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