«In principio era il Canto», il documusical con Katia Ricciarelli che celebra l'amore per arte e bellezza

In nove minuti, il film declina a trecentosessanta gradi l’interazione segreta che lega musica, poesia e immagini

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In coincidenza con l’iscrizione da parte dell’UNESCO del canto lirico italiano nella Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale, è uscito il documusical “In principio era il Canto”, di cui è protagonista Katia Ricciarelli e di cui Leggo vi presenta il trailer.

“Il segreto della vita è non smettere mai di credere e di sognare, e quest’opera è come un sogno che prende vita e mi ha profondamente emozionata”, ha detto la cantante e attrice, presentando il cortometraggio al Latronico Film Festival, evento che si svolge in collaborazione con Giffoni Experience: “Dobbiamo far capire alla gente che la bellezza è una, che un’opera d’arte e un paesaggio sono la stessa cosa, e che dobbiamo difendere e preservare sia l’arte che tutto ciò che ci circonda. E prima di tutto le persone, perché questo film ci ricorda la bellezza che è dentro ciascuno di noi…”.

In nove minuti, il film declina a trecentosessanta gradi l’interazione segreta che lega musica, poesia e immagini. Le riprese sono state effettuate a Palinuro, con una straordinaria scena in cui la Ricciarelli improvvisa “Summertime”, capolavoro di George Gershwin, in barca, fra le suggestioni della Grotta Azzurra, insieme al trombettista Luca Aquino.

La sceneggiatura, scritta apposta per la Ricciarelli, è di Flavio Pagano, che è anche regista e autore delle musiche originali, interpretate, oltre che da Aquino, anche dal chitarrista Espedito De Marino e dalla pianista Alessandra Cesarini.

Il film è stato prodotto da Carmine Farnetano e Silvano Cerulli: “Per noi questa iniziativa ha un valore speciale”, hanno spiegato i produttori, “perché coniuga la valorizzazione dello straordinario territorio che è il Cilento, con l’ispirare l’amore e il rispetto per la bellezza alle nuove generazioni”.

“Lo straordinario talento di Katia”, conclude Pagano, “ha reso possibile esprimere con disinvoltura l’armonia fra linguaggi diversi, sul cui equilibrio è basato il cortometraggio.

Katia racconta, canta, descrive, senza mai sovrapporsi alle immagini che accompagnano la sua voce, ma fondendosi con esse. Un grazie alla giovanissima Maria Margot, che ha saputo realizzare tutte le complesse esigenze del montaggio.”


Ultimo aggiornamento: Martedì 30 Aprile 2024, 07:45
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