Flaming Lips, stasera l'attesissimo live all'Alcatraz

Flaming Lips, stasera l'attesissimo live all'Alcatraz

di Massimiliano Leva
La realtà non è mai come si crede. Parola dei Flaming Lips, in arrivo dal vivo stasera all'Alcatraz. 

Visionari, apocalittici, la loro musica è un viaggio: oltre la realtà, oltre i confini. Fossero nati negli anni Sessanta sarebbero stati gli amichetti dei Pink Floyd. Si sono formati invece negli anni '80, a Oklahoma City e da allora sono una delle band di punta del rock psichedelico: omaggio appunto ai Pink Floyd, a Syd Barrett ma anche a quanto di meglio è stato scritto in quel solco musicale negli ultimi quarant'anni di rock.

Anzi, a dire il vero, sono loro assieme ad altri gruppi a dettare legge oggi in fatto di psichedelia. Leggendari alcuni loro dischi: come Transmissions from the satellite heart del 1993 o The soft bulettin del 1999. L'ultimo loro lavoro in studio, che presentano dal vivo a Milano, si intitola Oczy mlody. Qualcuno ha persino scritto che se Salvador Dalì e Lewis Carroll, l'autore di Alice nel paese delle meraviglie, fossero ancora vivi, probabilmente sarebbero dei fan di questo disco.

Dodici canzoni che si trasformano spesso in suite strumentali per poi riprendere la voce del leader del gruppo Wayne Coyne. È stato lui a scegliere il titolo surreale di questo disco, traendo spunto da Close to home, un libro del 1962 finito nelle sue mani in un'edizione polacca, con una storpiatura del titolo che gli ha suggerito il nome appunto per il nuovo album. Niente di strano, per chi conosce i Flaming Lips e il suo strambo leader. 

Il consiglio è di non lasciarseli scappare e di provare la loro formula anche dal vivo. Un universo musicale, il loro, eccentrico anche in concerto.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 30 Gennaio 2017, 10:20
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