Elvis, arriva il trailer dell'atteso biopic. Baz Luhrmann: «Vi mostro la persona dietro l'icona del rock and roll»

Elvis, arriva il trailer dell'atteso biopic. Baz Luhrmann: «Vi mostro la persona dietro l'icona del rock and roll»

di Alessandra De Tommasi

Il mondo si prepara a ballare… al cinema. È infatti finalmente arrivato il primo trailer di Elvis, il film biografico sul re del rock and roll, e - in attesa dell’uscita in sala il 23 giugno - Baz Luhrmann ha spiegato la genesi di questo progetto. Il regista australiano di Romeo+Juliet e Mouline Rouge! ci lavora da anni e ha piena fiducia nel fatto che Austin Butler, il 30enne californiano scelto per incarnare questo mito, riuscirà ad incantare il pubblico. Lo ha svelato assieme al suo protagonista durante un incontro con la stampa internazionale.

«Ho voluto usare la vera voce di Austin – svela – per ottenere un fattore di autenticità, mescolandola a quella del vero Elvis sono nelle scene ambientate negli Anni Sessanta. Ho anche voluto incidere i brani nel vero studio che il cantante ha usato quando era invita e ho coinvolto i musicisti migliori. Ho fatto moltissime ricerche e ho trovato tanto materiale, tra cui alcune registrazioni.

Alcune erano sue performance dal vivo, davvero provocatorie e scatenate. Soprattutto negli Anni Cinquanta, infatti, il suo modo di ballare e cantare era considerato strano e persino scioccante.

Certo, abbiamo reinterpretato alcune cose perché non avevamo il materiale originale, ma il mio intento è stato sempre quello di mostrare l’umanità di Elvis, la persona dietro il personaggio».

Gli fa eco il giovane attore, che ovviamente spera di bissare il successo di Bohemian Rapsody, il biopic di Freddie Mercury per cui Rami Malek ha vinto l’Oscar: «Per me è stata una benedizione – parole sue – poter andare a Nashville e cantare con talentuosissimi cori gospel.

Ho iniziato a piangere, è stata quella che definirei un’esperienza gloriosa. Sono entrato in contatto con la sua spiritualità, un aspetto della sua vita che ne ha influenzato le scelte e anche la libertà nell’espressione del corpo».

In effetti una delle scene più toccanti del trailer riguarda proprio il momento in cui, da bambino, scopre il potere della musica: «Un momento in particolare – spiega il regista – è quello in cui Elvis entra nella tenda e vede la comunità afroamericana che canta il gospel. Lo capisco perché anch’io vengo da una cittadina di cinquemila anime e mi sono sempre considerato un outsider, un po’ come lui. Quindi l’idea che tutto sia iniziato nel ghetto in qualche modo mi sembra familiare: Elvis era spesso l’unica faccia bianca nei luoghi che frequentava. Ecco perché è diventato un pericolo: superava la linea di demarcazione razziale che all’epoca era molto forte. Ma quello era il suo destino e sono orgoglioso, dopo tanti tentativi, di averlo raccontato in questo viaggio».


Ultimo aggiornamento: Giovedì 17 Febbraio 2022, 19:01
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