Asaf Avidan, domenica sera il live
di 'Gold Shadow' all'Alcatraz

Asaf Avidan, domenica sera il live ​di 'Gold Shadow' all'Alcatraz

di Massimiliano Leva
Il carattere è ciò che fa la differenza. «Con il successo non è cambiato nulla. Ho costruito la mia carriera con le unghie e coi denti. Cerco la possibilità di essere me stesso».





Asaf Avidan ha i piedi per terra. «Ora mi posso permettere una casa, serenità. Il successo è come un qualsiasi altro lavoro».



Trentadue anni, tatuato, magrissimo, l'aria di un ribelle ma con la testa sulle spalle, israeliano, figlio di diplomatici, cresciuto in Giamaica ma nato a Gerusalemme, atterra domenica all'Alcatraz. «La reincarnazione della rock star», così lo ha descritto Roberto Saviano, che è un suo fan. Avidan arriva dopo aver partecipato a Sanremo in qualità di ospite, partecipazione che gli ha dato una buona visibilità facendolo conoscere anche a un pubblico più trasversale.



Ma il successo se l'è guadagnato anche prima, con una canzone incisa più di quattro anni fa, quando era a capo dei Mojos: il remix One Day/Reckoning Song, che ha spopolato su YouTube. Poi la carriera solista, con «Different pulses» del 2012 e ora seguito da «Gold shadow», il disco che presenta a Milano. Una voce particolarissima la sua, che ricorda cantautori folk del passato o idoli come Thom Yorke dei Radiohead. «Ho cominciato a pensare di intraprendere questa carriera 7 anni fa. Ero a un punto morto: avevo perso il lavoro, la ragazza, la casa. Avevo bisogno di un mezzo per esprimermi. Così, cominciai a scrivere canzoni». Non sempre i mali vengono per nuocere.



DOVE, COME, QUANDO Asaf Avidan domenica 12 aprile sul palco dell’Alcatraz, in via Valtellina 25.
Ingresso dalle ore 20; ingresso a 25 euro più prevendita

Ultimo aggiornamento: Lunedì 13 Aprile 2015, 08:14
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