Alfa: «A Sanremo ho fatto bella figura. Accuse di plagio? Ci sono rimasto male»

Il cantautore genovese pubblica il nuovo disco "Non so chi ha creato ma so che era innamorato". Ed è in partenza anche con il suo primo tour nei palazzetti.

Alfa: «A Sanremo ho fatto bella figura. Accuse di plagio? Ci sono rimasto male»

di Rita Vecchio

Al Festival, un artista come Alfa è stato più una conferma che una scoperta. A pochi giorni dall'esperienza di Sanremo, il giovane cantautore genovese il cui nome di nascita è Andrea De Filippi, parte per il tour nei palazzetti e pubblica il nuovo disco dal suono che prende dal folk americano. Il titolo è un manifesto di intenti: "Non so chi ha creato il mondo ma so che era innamorato" (ArtistFirst). Mentre la presenza di Roberto Vecchioni, con cui ha cantato all'Ariston nella serata delle cover "Sogna ragazzo sogna", gli dà quel quid che lo arricchisce. 


Come mai proprio Vecchioni? 
«È un sodalizio pieno di vitalità in cui non percepisco l'età. Il professore ha sempre investito sui ragazzi. E io sono contento di rappresentare il ragazzo del suo brano. L'avermi poi permesso di scrivere anche l'ultima strofa di uno dei suoi brani per un palco come Sanremo ha dimostrato quanto lui sia davvero un gigante. È uno scambio generazionale, sì. Ma abbiamo un sacco di punti in comune». 


«Sanremo sarà un banco di prova»: lo è stato poi davvero?
«Sì, credo di avere mantenuto le aspettative e di avere fatto una bella figura. Grazie al lavoro straordinario di Amadeus, Sanremo non è una parentesi della musica ma una festa della musica. Sono adesso curioso di vedere cosa c'è dopo».

ALFA (ph. credit Filiberto Signorello)

Qualcuno per "Vai!" ha parlato di plagio. 
«Mentirei se dicessi che non ci sono rimasto male. Ma i commenti a Sanremo sono sport nazionale e avrebbero trovato qualsiasi cosa per criticarmi. Il brano in gara l'ho scritto in America, come tutto il disco. È un genere che qui non è molto in uso». 


E sulle polemiche su Dargen D'Amico e Ghali
«Le loro sono state scelte rispettabilissime. Nel caso di Ghali, poi, il messaggio non era così estremamente politico. Ha detto solo "stop al genocidio", pensiero universale, nessuno vuole la guerra. Ed è un peccato che a un artista si dica: "Pensa a cantare". Sanremo ferma l'Italia e arriva a un pubblico motlo ampio. E', quindi, una grandissima occasione per mandare messaggi positivi». 

L’artista oggi è libero?

«Lo deve essere. Pur avendo idee politiche ben chiare, decido di non espormi.

Ma se ci sono artisti che invece vogliono farlo, perché non rispettarli». 

Perché nei vari brani mette in mezzo Lucio Battisti e Rino Gaetano? 

«Perché li ascolto sempre e sono le tradizioni che mi sono cucito addosso. Ho scoperto essere una cosa generazionale il fatto che i ragazzi ascoltino più Battiti, più il catalogo, che non le nuove uscite».

E secondo lei, come mai?

«Su questo argomento divento cinico. Credo perché abbiamo bisogno più che mai di canzoni. Canzoni che stanno venendo a mancare: c’è tanto più coolness sull’estetica del progetto che sul contenuto musicale dello stesso. Sembra che le canzoni siano un di più. Resta ben inteso, però, che c’è un prima e un dopo l’arrivo della trap. Il cantautorato del domani dipende da quel movimento rap. E’ una figata che dal basso sia partito un fenomeno che ha cambiato la cultura italiana».

ALFA - cover album "Non so chi ha inventato il mondo ma so che era innamorato" (ArtistFirst)


In questo suo disco appena pubblicato, la donna è protagonista. 
«E' un disco che parla di amore. Non di amore autobiografico. Un amore che deriva anche da letture di questi due ultimi anni. Erich Fromm, Saffo, Platone. Nelle tracce ci sono varie sfumature di donne, dalla mia migliore amica a "Frida", scritta dopo la morte di Giulia Cecchettin, caso di cronaca nera che mi ha colpito molto proprio per la normalità dei protagonisti, miei coetanei. C'è la vergogna di essere uomo e che vuole urlare che non tutti gli uomini sono così. È giusto che io faccia il mio, perché un uomo che lo dice, ha molto più peso per far cambiare le cose». 

Il 24 febbraio apre il suo primo tour nei palazzetti. Come sarà?

«Un sogno a cui guardo da tempo. La data di Assago poi è sold out da prima ancora di Sanremo, cosa che mi riempie di orgoglio. Sarà un live teatrale, di impronta folk country anni ‘90. Jovanottiano, lo definirei, che riporta all’America di Ed Sheeran». 

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Di seguito le date del tour, prodotto da Artist First:
24 FEBBRAIO 2024 – MILANO - FORUM Sold Out
05 APRILE 2024 – PADOVA – KIOENE ARENA
06 APRILE 2024 – TORINO – INALPI ARENA
16 APRILE 2024 – NAPOLI – PALAPARTENOPE
19 APRILE 2024 – BARI – PALAFLORIO
21 APRILE 2024 – FIRENZE – NELSON MANDELA FORUM
 


Ultimo aggiornamento: Sabato 2 Marzo 2024, 10:47
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