Giornata della Memoria, Ester Mieli: "Ecco
cosa facevano i nazisti alla mia famiglia"

Giornata della Memoria, Ester Mieli: "Ecco ​cosa facevano i nazisti alla mia famiglia"

di Ester Mieli
«Di domenica i nazisti organizzavano una specie di varietà così da poter passare in allegria il loro tempo libero. (...) Una domenica ricordo che aggiunsero un nuovo sketch con protagonisti i Collalti. La famiglia Collalti era composta da un padre molto anziano e da suo figlio Luigi di 24 anni, e lo sketch altro non era che l'obbligo da parte del figlio di picchiare il padre a sangue sotto gli occhi divertiti delle SS. Luigi cercava in tutti i modi di attenuare i colpi e, più leggero lo colpiva, più era lui stesso a prendere bastonate dalle guardie. Non dimenticherò mai le grida del padre che in romanesco urlava al figlio: “Menami forte Lui”, senno' 'sti zozzi ci ammazzano!».


Nonno piange quando ricorda questo episodio che ha vissuto nel campo di sterminio e che ho riportato nel libro “Eravamo ebrei. Questa era la nostra unica colpa”.
Lui, che da anni è chiamato a Testimoniare ai giovani quello che ha vissuto in quei campi, non può di certo dimenticare la tragedia della Shoah.

E anche noi abbiamo l’obbligo di ricordare ogni giorno quello che successe senza ridurci a farlo solamente una volta l’anno il 27 di gennaio. Non possiamo ridurre la tragedia dell’Olocausto a una semplice ricorrenza. La Memoria è importante se viene utilizzata ogni giorno, in ogni occasione, perché ci insegna il rispetto per il prossimo ma soprattutto l’importanza della nostra libertà e, ancor più importante, della libertà verso gli altri.
L’antisemitismo continua a strisciare per il mondo e non sono pochi gli episodi che ci ricordano che dobbiamo ancora fare tanto in nome di quella libertà che a molti in quei campi fu negata.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 28 Gennaio 2016, 08:13
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