Paolo Brosio pronto a entrare nella Casa del Grande Fratello: «Appena ho il secondo tampone negativo arrivo, ho firmato un contratto»

Paolo Brosio pronto a entrare nella Casa del Grande Fratello: «Appena ho il secondo tampone negativo arrivo, ho firmato un contratto»
Paolo Brosio è pronto a entrare nella Casa del Grande Fratello. E' lui stesso a dirlo «Ho un contratto firmato. Non appena sono guarito io entro e faccio il mio lavoro. Uno che esce da un ospedale come questo è stato sottoposto a 80mila accertamenti, nessuno è più sicuro di me. Devo aspettare il secondo tampone, se è negativo io esco, non mi possono più tenere qua».

Paolo Brosio parla con l'Adnkronos dall'isolamento all'istituto clinico Casal Palocco di Roma dove è ricoverato per il Covid-19. «Adesso sto molto meglio, clinicamente sono pronto ad uscire -racconta- l'infezione ai polmoni è regredita, anche ai bronchi e all'intestino. Semmai approfitterò delle telecamere del 'Gf Vip' per dire ai ragazzi, a Signorini, a Pupo e alla Elia che li ringrazio di tutto, soprattutto per l'applauso di incoraggiamento che mi hanno fatto. Anche ieri sera in trasmissione hanno parlato di me mi sono commosso, mi hanno fatto una bella sorpresa».

«Signorini - ha aggiunto Brosio- mi ha detto proprio ieri che sera che mi aspetta a braccia a aperte, la produzione e il capostruttura di Mediaset, il direttore di Rete mi chiamano tutti i giorni per sapere come sto. Sono stato sommerso dalle telefonate e mi sono dato un limite per non indebolire le mie difese immunitarie. Io già mi sento forte, ho chiesto al professore che mi sta curando di poter fare un pò di sport, ho la mia camera, metto la musica e faccio un pò di movimento. Non vedo l'ora di andare al mare a respirare aria fresca». 

«La vita è un soffio - tiene a sottolineare Brosio - inutile accapigliarsi nella casa del Grande Fratello, questo è il messaggio che vorrei portare non solo ai concorrenti ma anche alla gente che ci guarda. I veri valori della vita sono la salute, la religione e la famiglia e non il successo, il denaro e il potere».

Su come si sia preso il Covid Brosio continua: «Penso di averlo contratto a Roma perché tutti i tamponi della Versilia erano negativi. I sintomi sono iniziati poco prima di entrare nella casa del 'Gf Vip'. Io venerdì 18 sarei dovuto entrare nella casa del 'Grande Fratello, come da contratto, ero rinchiuso in 'custodia domiciliarè in un albergo vicino alle Capannelle e mentre pregavo ho sentito che dovevo fare un controllo, avvertivo degli strani sintomi. E meno male che l'ho fatto sennò rischiavo di entrare nella casa del 'Gf Vip' con i tamponi negativi ma con la polmonite!».

«Ero debole e avevo una tossetta insistente -prosegue- così ho chiamato il capo della produzione delle Endemol e ho detto di farmi ribaltare come un calzino. Loro hanno chiamato i medici, hanno allertato l'emergenza e mi hanno fatto fare una tac, un emogas, poi tutti gli esami del sangue, del cuore ecc. Fatta la tac il risultato è stato devastante! E pensare che il lunedì precedente ho remato per un'ora e non sentivo che avevo la polmonite. Avevo problemi di stomaco ma pensavo non fosse una cosa serie. Così da villa Tiberia con un'ambulanza sono stato trasportato al centro Covid regionale ed lì è iniziata la cura».

Nonostante abbia contratto il Coronavirus Brosio, come già aveva affermato in alcune interviste precedenti con l'Adnkronos, mantiene il punto sul 'nò alle chiusure totali: «Non sono un negazionista -precisa- ma non sono neanche un fanatico dei lockdown. Si deve continuare a vivere, con prudenza ma si deve vivere! Non si può bloccare di nuovo tutto il paese. Secondo me bisognerebbe fare ogni tanto un tampone e riposarsi per evitare che le difese immunitarie si abbassino. Quindi prudenza per difendere i più deboli ma non chiusura totale».

E sulla sua esperienza all'istituto clinico Casal Palocco di Roma racconta: «Quando vieni ricoverato in una struttura come questa dove c'è l'off limits per tutto, dove vengono a visitarti con le tute di biocontenimento, con le maschere e con i soprascarpe ti sembra di essere in un film di fantascienza e da un punto di vista psicologico è molto pesante. Quando sei qui e senti i lamenti di una persona che fino a ieri era vicino a te perché gli bussavi alla parete e poi il giorno dopo sai che non ce l'ha fatta stai veramente male. Io sono stato fortunato perché non sono stato né ventilato né intubato ma ho visto tanta gente soffrire». «La fede mi sta aiutando molto, sono ministro straordinario dell'Eucarestia, da maggio per decisione del Vescovo di Massa Carrara Giovanni Santucci, per cui posso prendere la Comunione, tenere l'Ostia, ho la mia immagine della Madonna, c'ho Gesù, la foto delle reliquie di Padre Pio e penso che quel giorno che ho pregato e ho chiesto di essere ricoverato è stato un miracolo. Avrei rischiato di entrare nella Casa con la polmonite», conclude Brosio. 
Ultimo aggiornamento: Martedì 29 Settembre 2020, 23:21
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