Toni Servillo è l'investigatore cinico di "La ragazza nella nebbia"

Toni Servillo è l'investigatore cinico di "La ragazza nella nebbia"

di Michela Greco
"Una cosa che nessuno dice è che il crimine è un business". Intorno a questo concetto, molto chiaro per lo scrittore e neo-regista Donato Carrisi, è nata la storia de La ragazza nella nebbia, la scomparsa di una sedicenne in un paesino di montagna che si trasforma, più che in un'indagine, in un circo mediatico. Nata come una sceneggiatura poi diventata un romanzo best seller, ora quella storia è un film - in sala da domani - con cui Carrisi esordisce dietro la macchina da presa accompagnato da un cast notevole: Toni Servillo, Jean Reno, Alessio Boni, Michela Cescon, Galatea Ranzi, Lorenzo Richelmy. "Anni fa fui chiamato a commentare un fatto di cronaca per un quotidiano - ha raccontato ieri il regista a Roma - mi mandarono in un paesino di provincia e ricordo bene che la pizzeria che frequentavo stava fallendo prima che, grazie al delitto, si accendessero i riflettori su quel luogo dimenticato. In molti beneficiarono di quel circo che metteva le tende in città, perché il fatto di sangue ha una ricaduta economica anche per i media. E in quel circo sono tutti coinvolti: media, investigatori e pubblico. Nessuno si può assolvere". Così vanno le cose anche ne La ragazza nella nebbia, una vicenda in cui "nessuno è innocente", ribadisce Carrisi. A partire da quell'ispettore che, con una buona dose di cinismo, usa la tragedia per creare clamore in TV e sui giornali. "Quel personaggio è nato, nella mia testa, con la faccia di Toni Servillo", ha sottolineato l'autore, che per la sua prima prova nel cinema ha detto di aver raccolto i frutti della lunga frequentazione dei set in veste di sceneggiatore. "In effetti mi sento sempre come se, più che la penna, avessi in mano una macchina da presa". Per la versione cinematografica di questo romanzo lo scrittore-regista ammette di aver "copiato" molte cose che ama, "dai noir degli anni '60 e '70 con Volonté ai thriller degli anni '90, da Seven a Luc Besson a I soliti sospetti". E a chi gli chiede se dobbiamo aspettarci altre trasposizioni dai suoi libri, risponde: "Dipende dalla risposta del pubblico a La ragazza nella nebbia. Io mi auguro di sì, mi sono divertito e ho tante storie dentro".
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 25 Ottobre 2017, 13:34
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