Lusso, calma e voluttà. Quasi una sintesi perfetta (presa in prestito dal famoso quadro di Henri Matisse) per l’estro architettonico di Villa Adriana a Tivoli che ancora una volta sfoggia virtuosismi anche negli angoli più intimi. Lo dimostra l’ultima scoperta di un ambiente incastonato nel cosiddetto “Palazzo”, l’area più antica della Villa, quartiere residenziale dell’imperatore, luogo delle prime sperimentazioni architettoniche e ingegneristiche. Gli archeologi guidati dal direttore Andrea Bruciati lo definiscono come «il triclinio acquatico per la colazione». E davvero la “ Colazione da Adriano” doveva avere una suggestione tutta particolare. Altro che “ Colazione da Tiffany”. Delizie di prima mattina da degustare in una vasta stanza con il pavimento ricoperto d’acqua.
Villa Adriana, scoperto il triclinio acquatico per la colazione dell'imperatore
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L’ISOLA Al centro emergeva con l’effetto di galleggiare una ampia piattaforma di marmo, raggiungibile da un sistema di passerelle meccaniche che all’occorrenza venivano rimosse per amplificare lo spettacolo dell’isolotto riservato al banchetto mattutino della coppia imperiale. La sala, dalla planimetria semicircolare, che dobbiamo immaginare chiusa, coperta da un sistema di volte, era accessibile da altre quattro camere, ciascuna dotata di una latrina singola, privata, anch’essa riccamente decorata: «Dettaglio non da poco, perché testimonia come questi ambienti fossero riservati all’uso imperiale», commenta Bruciati.
LUCE E ACQUA Ma non finisce qui. L’elemento acquatico era davvero il protagonista. Alle spalle dell’imperatore, infatti, sull’alta parete concava venivano azionate due fontane che facevano sgorgare zampilli d’acqua, mentre al centro si apriva una vasta finestra per “catturare” tutta la luce di prima mattina.
L'UNIVERSITA' DI SIVIGLIA La nuova indagine, condotta dal professor Raphäel Hidalgo Prieto dell’università di Siviglia, sarà presentata oggi nel webinar dal titolo Villa Adriana. Il potere dell’architettura: un’archeologia olistica per il terzo millennio, organizzato con l’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori di Roma e Provincia, che si pone l’obiettivo di «far conoscere lo stato dell’arte delle ricerche su Villa Adriana e sull’architettura adrianea, a dimostrare che le indagini e i dati vanno avanti e si aggiornano anche su parti già scavate», precisa Bruciati. Un evento con cui Bruciati vuole accompagnare la riapertura al pubblico delle Ville tiburtine dopo la lunga quarantena.
IL MUSEO Un doppio evento nella cittadella di Adriano dove inaugura anche il Museo con il nuovo percorso espositivo che raccoglie un patrimonio statuario da vertigine. E le sorprese dallo scavo non mancano. «Ancora una volta Villa Adriana dimostra che qui convivevano materiali eterogenei e ingegnerie avveniristiche per l’epoca». Un modello per interpretare il triclinio acquatico della colazione imperiale viene identificato con il complesso del Serapeo, il monumento gioiello che si affaccia sull’area del Canopo, dove Adriano allestiva i suoi sontuosi banchetti, incorniciati da giochi d’acqua e architetture possenti. La monumentalità è la stessa, solo in scala privata. «Un mix di luxury e leisure - come ama dire Bruciati - di lusso e svago che Adriano portava anche nella vita quotidiana, a partire dalla colazione». Il nuovo ambiente studiato rimanda a tutta la modernità di Adriano.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 12 Febbraio 2021, 11:37
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