Massimiliano Bruno: “Con la nuova legge sul cinema si può sognare”

Massimiliano Bruno: “Con la nuova legge sul cinema si può sognare”

di Michela Greco
Se sognare non costa nulla, allora oggi mi metto d’impegno e sogno.

Sogno che nel mio settore registi, sceneggiatori, attori, produttori, fonici e attrezzisti possano lavorare in serenità per riportare il cinema italiano al livello che gli compete come quando De Sica, Fellini, Petri o Tornatore ci facevano orgogliosamente conoscere nel mondo, come quando quella notte sentimmo la voce della Loren che urlava “Robeeeerto”.

Sogno che ci sia un sistema di incentivi per il cinema italiano che sia oggettivo e che tenga conto della qualità dei film e rispetti il gradimento del pubblico, che fino a prova contraria è meno scemo di quello che ci vogliono far credere.

Sogno che vengano sostenute sempre di più le opere prime e che non si parli più di giovani registi quarantenni ma che un giovane regista sia definito giovane quando è ancora giovane e non quando la prostata lo costringe a urinare 16 volte al giorno; conosco un regista canadese, si chiama Xavier Dolan, che ha 27 anni e ha fatto già 6 film… in Italia nessuno glielo avrebbe permesso, in Italia ancora vivrebbe con i genitori.

Sogno che giovani produttori indipendenti possano avere agevolazioni fiscali e tax credit generosi per investire in progetti di nuovi talenti e trovare altre vie di comunicazione.

Sogno che quegli affascinanti cinema chiusi da tanti anni riaprano i battenti e si rimettano in moto come simpatici dinosauri resuscitati, che sorgano nuove sale in ogni città: sono pronto ad accettare anche nomi strani… già sogno il cinema Plutone di Rieti, il supercinema Agamennone di Palestrina e la multisala Pappagone di Ceprano.

E così mentre sogno ad occhi aperti mi telefonano e mi dicono che la nuova legge per il Cinema è stata approvata. Allora sogno che per una volta in questo Paese venga rispettata la legge.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 4 Novembre 2016, 09:49
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