Black or White, Kevin Costner contro il razzismo:
"La bellezza del mondo sta nelle differenze"

Black or White, Kevin Costner contro il razzismo: "La bellezza del mondo sta nelle differenze"

di Michela Greco
ROMA - «Quando vedo una donna guardo d'istinto il suo seno, ma non è una cosa importante. Quello che conta è il secondo, il terzo pensiero che mi suscita la persona conoscendola. Lo stesso vale per il colore della pelle».





È una delle argomentazioni che l'avvocato Elliott Anderson, alias Kevin Costner, usa in tribunale per difendersi dall'accusa di razzismo nella causa per l'affidamento della nipotina nera in Black or White, il film di Mike Binder di cui è protagonista. Nelle sale da oggi, è un progetto a cui l'attore e regista di Balla coi lupi tiene al punto da averlo anche prodotto, perché – come sottolineò a Roma Ad Alice nella Città, sezione per ragazzi del Festival del Cinema di Roma - «Il razzismo resta un grande problema negli Stati Uniti, e questo film ha un messaggio che può aiutare a combatterlo».



Dopo opere militanti come Selma, sulla marcia per i diritti di Martin Luther King, o Prossima fermata-Fruitvale Station, sulla storia vera di un ventiduenne nero ucciso dalla polizia, la Hollywood dell'èra Obamiana torna a interrogarsi sulla questione razziale, ma in questo caso lo fa senza dividere drasticamente i buoni dai cattivi. Abbandonando la logica del "bianco e nero" (a dispetto del titolo), e osservando invece le tante sfumature che esistono nel mezzo.



In Black or White, infatti, il padre della piccola Eloise (Jillian Estell) è un «negro di strada» (come si autodefinisce nel film) tossico, assente e inaffidabile, mentre il nonno bianco e benestante (Costner) è affettuoso e responsabile, ma anche troppo dedito alla bottiglia e facile alla rabbia. Poi c'è nonna Wee Wee (l'afroamericana Octavia Spencer), che vorrebbe offrire alla piccola, orfana di madre, una rete familiare più vicina alle sue origini. Ma tradendo a sua volta una certa dose di ostilità verso i bianchi. «La bellezza del mondo è sempre stata data dalle differenze – aveva spiegato Costner - Le cose più belle che mi sono capitate nella vita mi sono successe con persone con cui non condividevo neppure la lingua».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 5 Marzo 2015, 11:21
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