Abatantuono maresciallo dei carabinieri in 'Soap
Opera': "Una commedia non banale con tante star"

Abatantuono maresciallo dei carabinieri in 'Soap Opera': "Una commedia non banale con tante star"

di Michela Greco
RICCIONE - Quando l'Oscar l'abbiamo preso noi con Mediterraneo era un bellissimo momento per il cinema italiano. Ho avuto successo molto giovane e ne ho viste tante: mi sembra che in questi anni ci sia stata continuit e che questo sia un buon periodo, ma forse manca la variet. Vedo molte commedie omologate, gi viste.





Di certo non lo è Soap opera, la commedia di Alessandro Genovesi di cui Diego Abatantuono - ieri a Riccione per Ciné - è tra i protagonisti insieme a Fabio De Luigi, Ricky Memphis, Chiara Francini, Ale e Franz e Cristiana Capotondi. Tutto girato a Cinecittà, il film si svolge alla vigilia di Capodanno in un condominio degli equivoci, di cui lo spettatore ha spesso sotto gli occhi tutte le stanze contemporaneamente grazie al "crollo" della quarta parete.



Abatantuono, chi è il suo personaggio in questa “Soap opera”?

«È un film pieno di eventi, storie e colpi di scena. In uno di questi si richiede l'intervento delle forze dell'ordine e arrivo io: un maresciallo dei carabinieri piuttosto originale, come tutti i personaggi della storia. Mentre porto avanti l'indagine mi affeziono al personaggio di Chiara Francini, che è un'attrice di soap opera abbastanza famosa. Sono attratto da lei e dal modo in cui è vestita, e a sua volta lei subisce il fascino della mia divisa».



È stato come recitare in maschera...

«Sì, anche perché mi presento in divisa da cerimonia, in alta uniforme, talmente alta che col pennacchio divento 2 metri e dieci. Era un costume con un cappello e un mantello bellissimi, maestosi, ma faticosi da portare».



“Soap opera” sembra un indefinibile oggetto filmico.

«E lo è. È una commedia molto americana e un po' noir. Ma è anche un film che potresti vedere facilmente in Francia o in Inghilterra...».



Quindi poco italiano?

«In realtà molto italiano nel tipo di ironia e umorismo che esprime, che per molti anni è stato il nostro fiore all'occhiello. È una commedia all'italiana dallo stile molto originale».



Oltre che nel film di Genovesi, dove la vedremo prossimamente?

«Non mi sono mai fermato negli ultimi due anni e ora faccio una pausa. Ho sempre fatto due film all'anno e sostengo che non si debba esagerare. All'inizio della mia carriera ho fatto troppi film, sono arrivato a farne 15 in due anni, poi ho dovuto fermarmi per forza fino a Regalo di Natale perché avevo esaurito il bacino. Se posso dare un consiglio ai miei colleghi è fare meno film e risparmiarsi un po' per non rischiare di essere inflazionati».



Da tifoso di calcio, come sta vivendo questi Mondiali?

«Ai Mondiali faccio sempre il tifo per chi è più debole sulla carta, e talmente tifavo per i più deboli che all'inizio ho tifato per l'Italia, che era imbarazzante. Ho sempre sostenuto che Balotelli, a prescindere dal carattere, dovesse ancora dimostrare le sue qualità di calciatore, invece è stato ritenuto inamovibile».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 3 Luglio 2014, 11:36
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