Nancy Brilli su Leggo: «Il romanzo selfie e firmacopie»

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di Nancy Brilli
Non è che non mi facesse piacere, anzi ero lusingatissima, ma solo dopo il terzo editore che mi ha chiesto di scrivere un libro, decido di prenderli sul serio e informarmi meglio. Domando dunque che tipo di opera. Mi rispondono. Editore 1: come li fanno gli altri noti. (Quindi, perlopiù interscambiabile nel settore “varia”). Editore 2: con tutti i guai che hai passato, scegline uno! (Quindi tipo monologo dolente da kermesse tivvù). Editore 3- non ti preoccupare, te lo scriviamo noi. Editore1/2/3: “l’importante è il firmacopie”. Quindi, ecco…mi sono sentita molto meno onorata. Se quello che serve è un piantarello ma soprattutto la facciona a disposizione per i selfie, basterebbe mettere un banchetto nel foyer dei teatri in tournée, ci accordiamo su una cifra, e vi risparmiate pure la stampa. M’hanno fatto secca la poesia in un nanosecondo. In effetti qualsiasi Cirococozza appena alzato oggi può decidere di sentirsi autore, e scodellarti uno pseudo romanzo. Pseudo, giacché a esserlo proprio non ce la fa. Carattere corpo 25, in grassetto per anziani ipovedenti, sostanza per iposenzienti, a vederlo parrebbe pure, ma poi non è. Sta squillando il cellulare, è un editore, il quarto… non è per villania, ma parto di risposta automatica: sono impegnata, richiamo quando posso. Ecco. È che mi sa che st’impegno stavolta sarà lungo.
Ultimo aggiornamento: Martedì 16 Maggio 2023, 14:55
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