Microchirurgia, un aiuto contro l'infertilità
maschile? "Funziona nel 53% dei casi"

Infertilità maschile, un aiuto dalla microchirurgia? "Funziona nel 53% dei casi"

di Antonio Caperna
ROMA - Quando la gravidanza tarda ad arrivare, si sottovalutano spesso le cause maschili. Invece si stima che in almeno due coppie su tre con problemi di infertilit, l'uomo possa essere responsabile o corresponsabile dei fallimenti.





In circa il 10% dei maschi infertili vi è una azoospermia, una situazione determinata da cause ostruttive o non ostruttive.



Se nelle prime si possono talvolta ricanalizzare i dotti ostruiti, nelle seconde il problema è maggiore perché occorre recuperare il seme maschile. Le tecniche nel corso degli ultimi anni si sono evolute, passando dall'agoaspirato testicolare alla TESE, ovvero alla biopsia con recupero di spermatozoi fino al 45% dei casi. Ora però è stato compiuto un ulteriore passo in avanti. C'è, infatti, la microTESE, una tecnica che prevede l'uso di un microscopio operatore direttamente sul testicolo, alla ricerca dei tubuli seminiferi più dilatati, dove possono annidarsi spermatozoi.



«L'intervento è del tutto indolore, viene effettuato in day hospital e richiede un secondo giorno di riposo al domicilio, con ripresa immediatamente successiva dell'attività lavorativa - spiega Giovanni Maria Colpi, andrologo, consulente del Centro di medicina della riproduzione ProCrea di Lugano (info@procrea.ch) e tra i padri della TESE microchirurgica a livello internazionale -. Gli esiti chirurgici sono ottimi, virtualmente privi di complicanze, e, a distanza di tre mesi, anche con un'ecografia è spesso impossibile identificare la zona operata. I risultati che stiamo ottenendo vanno oltre quanto affermato in letteratura scientifica». Gli interventi di microchirurgia hanno avuto un recupero positivo degli spermatozoi di oltre il 70% nel Centro Procrea. Di questi, più della metà (53%) hanno portato a una gravidanza con la procedura di fecondazione ICSI.



Con microTESE si hanno esiti molto elevati in termini di qualità, perché anche se il liquido seminale contiene solo pochissimi spermatozoi, per via di un severo danno di produzione del testicolo, con un piccolo atto chirurgico si ottengono spesso da questa ghiandola spermatozoi qualitativamente migliori. Inoltre possono essere congelati e utilizzati in fasi successive, senza che siano sostanzialmente alterate le possibilità di successo. «L'esperienza maturata e le nuove tecniche di crioconservazione portano proprio in questa direzione; non ci sono sostanziali differenze nelle percentuali di gravidanze nell'utilizzo a fresco o dopo scongelamento- conclude il dottor. Michael Jemec, specialista in Medicina della riproduzione e tra i fondatori di ProCrea -. E questa è un'ulteriore rassicurazione per quanti soffrono di problemi gravi di infertilità, ma non vogliono rinunciare a diventare genitori».



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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 23 Luglio 2014, 07:32
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