"Il sale nei fast food e nei cereali
nuoce diversamente in ogni paese"

"Il sale nei fast food e nei cereali nuoce diversamente in ogni paese"
È allarme sale nei prodotti fast food o nei cereali per la prima colazione. Uno studio, infatti, ha rivelato che non solo vi sono quantità di sale, e quindi di sodio, diverse da paese a paese, ma anche che nonostante i noti rischi per la salute diverse azienda hanno aumentato il dosaggio rispetto agli ultimi anni.



È quanto stabilito da un rapporto della World Action for Salt and Health, un'organizzazione che vuole sensibilizzare i consumatori e le aziende produttrici sui rischi che il sodio ha per la salute. Negli ultimi anni si sono moltiplicati gli appelli a ridurre la quantità di sale nel cibo prodotto, ma a quanto pare sono rimasti inascoltati. In Gran Bretagna, ad esempio, un Double Bacon Cheeseburger di Burger King oggi contiene 2,64 grammi di sale contro i 2,20 del 2006. La Kellogg's, o almeno la sezione danese, si è invece adeguata, riducendo i 2,38 grammi di sale ogni 100 nei classici Corn Flakes di otto anni fa. Oggi, infatti, sono 1,30.



Un altro aspetto dello studio da non sottovalutare è l'eccessiva differenza di dosaggio nei diversi paesi. Alcuni dati sono particolarmente eloquenti: il Double Bacon Cheeseburger contiene 2,85 grammi di sale in Canada e 1,92 in Nuova Zelanda, mentre il Fillet Burger di KFC varia da un massimo di 3,50 grammi a porzione fino al minimo di 1,05 in Malesia.

Per quanto riguarda i cereali, invece, i Nestlè Fitness possono variare da 2 grammi ogni 100 in Russia allo 0,75 del Cile. I Kellogg's Corn Flakes, invece, contengono 1,9 grammi di sale ogni 100 in Venezuela ed appena 1,25 nel Regno Unito. Lo scopo di associazioni come WASH è quello di chiedere un quantitativo uniforme in tutti i paesi, 'calmierato' sul contenuto minimo.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 16 Ottobre 2014, 16:58
© RIPRODUZIONE RISERVATA